–di Pietro Lume , Gabriele Casarubea, Arianna Moggio, Benedetta Faiello ID
Caro ingegner Marino,
quel che è successo a suo figlio è davvero catastrofico ma ciò era inevitabile poiché lei non si è degnato di aiutarlo.
La stessa porta che aveva sbattuto sua moglie, qualche anno dopo l’ha vista sbattere dal suo stesso figlio.
Lei si è dedicato più al suo lavoro che a quel che restava della sua famiglia, ma ha sempre pensato, e lo pensa ancora, che i soldi siano tutto, ma non è cosi. Ha dedicato tutta la sua vita al lavoro e non alla sua famiglia e con ciò ha commesso un grande errore.
Lei questo disastro lo ha preso in considerazione solo quando ormai era tardi, anche se ha fatto di tutto per fermare lo scempio.
Purtroppo nel poco tempo che ha avuto non è riuscito a fare molto.
Ci dispiace ancora per ciò che è accaduto a suo figlio.
cordiali saluti
Pietro Lume & Gabriele
Gentile Signora Caruso,
ho deciso di rivolgermi a lei.
Ho fatto questa scelta perché credo che l’esempio conti più delle parole.
Quando finirà di chiudere un occhio?
Quando smetterà di difendere suo figlio?
Per quanto ancora fingerà di non ascoltare i richiami dei professori?
Cosa deve ancora succedere prima che suo figlio si fermi?
Quando gli spiegherà che la diversità non è una malattia?
Mi rivolgo a lei perché un ragazzo che cresce in una famiglia dove si mostra rispetto per gli altri, imparerà a fare la stessa cosa.
E’ proprio in famiglia che un bambino impara ad avere pregiudizi ed atteggiamenti di disprezzo verso chi è diverso che spesso, nel tempo, si consolidano.
Ognuno di noi deve poter esprimere la propria personalità senza essere deriso dal “bulletto” di turno.
Purtroppo però credo anche che quando un ragazzo prova ad uccidersi per la disperazione, un po’ di colpa l’abbiamo anche noi ; noi che fingiamo di non vedere e di non sentire ; noi che scegliamo di non parlare .
Perché quando un ragazzo decide di farla finita, sono responsabili anche quelli che non hanno fatto ,non hanno visto e non hanno detto.
Noi tutti abbiamo il dovere di condannare duramente questi atteggiamenti, isolandoli ,e urlando una volta per tutte: “BASTA!”.
Arianna
Caro Luca,
Cosa dirti…. Ti potrei dire tutto e niente…. Che ti interessi o no non me ne importa… Ti credi un ragazzo forte, coraggioso, ma è una tua opinione, perché non sei nulla di tutto questo,tu sei solamente uno stupido bullo che crede di comandare tutto e tutti ma non ne comandi neanche un quarto…… Oltre questo, veramente ti credi il re?! Perché altro che re, qui stiamo parlando di un povero ragazzo di nome Mario, ah e prima di continuare ti rivolgo una domanda, questo nome, Mario,ti ricorda qualcuno? Io spero di sì….. Mario il ragazzo che hai sempre preso in giro, sempre bullizzato, ma perché? Te lo dico io perché………Perché eri invidioso dei suoi voti a scuola oppure perché tu, Luca Caruso,hai avuto un’infanzia difficile, problemi familiari e pensavi che rendendoti così avresti potuto migliorare te stesso o avresti potuto nascondere la tua difficoltosa infanzia….. Ma così hai solo ottenuto amici falsi, che erano tuoi amici solo perché altrimenti sarebbero state tue vittime o un amore falso. Tu e Fabiana vi siete lasciati,prima stava con te per non soffrire ma poi ha deciso di fare la scelta giusta: lasciarti perché eri diventato una cosa orribile che non si poteva descrivere…..
Adesso però parliamo del povero Mario. Mario Marino quello che tu hai sempre tormentato e che non ha mai risposto, ma ti sei posto la domanda del perché non ti rispondeva? Penso di no, perché un tipo come te
non ne avrebbe voglia. Però ponitela e ti do io la risposta. Perché anche
lui aveva avuto un’ infanzia difficile ma lui è stato sempre migliore di te perché anche avendo problemi ha sempre incanalato le cose brutte che gli succedevano nello studio e non ha cercato di fare finta di niente come te.
Però ad un certo punto non ce l’ha fatta più. Quando ti renderai conto di quello che hai fatto, se lo farai e spero di sì, capirai la gravità della cosa, perché anche se Fabiana l’ha respinto, tu lo hai fatto morire dentro fino a quando non è morto seriamente. Io ti ho detto questa cosa solo per uno scopo, perché nel caso dovessi finalmente crescere e diventare
maturo tutto questo….. ti dovrà pesare per sempre sulla coscienza.
Benedetta