Ginosa, 16 marzo 2020
Cari docenti, alunni e genitori, ho pensato a lungo se scrivere questo messaggio. Il rischio è quello della banalità, delle frasi di circostanza, della retorica. Le aule vuote e l’assordante silenzio rendono tutto surreale, quasi un dormiveglia delle prime ore dell’alba da cui si fa fatica a riprendersi. Quanti giorni, quante ore, quanti attimi sono trascorsi da quando un dannato, microscopico virus ci sta impedendo di abitare la Scuola, di vivere a Casa Nostra? Tanti, troppi, per quanto mi riguarda. Rivivo, nella mia strana solitudine, le voci, i sorrisi, i rimproveri … i gesti quotidiani. Ecco allora che la campanella, l’andirivieni della ricreazione, i libri dimenticati sotto il banco, la collaboratrice che si lamenta dei bagni in subbuglio, la LIM che non funziona, le comunicazioni dei docenti, la pausa caffè condivisa con il collega, le “irruzioni” in ufficio del piccoletto, simpaticone di turno, per abbracciare la preside e riscuotere la caramella agognata, sono privilegi dei quali oggi sono privata come preside e, più semplicemente, come donna. Ma è la Storia a presentarsi così, senza chiedere permesso, imprevista, anche per gli strateghi più raffinati. Ti apre gli occhi, ti fa tremare, ti mette sotto esame. Un esame, quello che stiamo affrontando, che si supera con gesti e con rinunce importanti, dove non ci sono voti e giudizi, che si concluderà per tutti con la “riammissione” alla nostra straordinaria quotidianità. E allora potremo abbracciarci, stringere le mani incontrarci di nuovo con un sentire diverso. Noi “grandi” impareremo da voi, bambini e ragazzi, che ci insegnate da sempre, con i vostri occhi, le mani paffute, l’andatura fiera e i pantaloni alla caviglia, l’inutilità dei confini, dei pregiudizi, del pensiero unico e quanto sia semplice e bello crescere nella diversità che ci contraddistingue come esseri umani. È vero siamo distanti, solo fisicamente (e non è poco direte voi) ma, come Beatrice per il Sommo Poeta, siete affidati a guide eccellenti che non vi abbandonano in questo tratto di viaggio, ricorrendo al progresso tecnologico, alla voglia di continuare a fare scuola e non mollare la presa. Impegnandosi davvero tanto, ancora di più del dovuto, i docenti “entrano” nella vostra cameretta per recuperare la prossimità persa troppo in fretta, per interagire attraverso ogni forma di cultura possibile ed immaginabile, conducendovi a spasso nei “Cieli” della conoscenza. Sono uno schermo, una videochiamata, un messaggio vocale a restituire i rapporti di sempre: le voci, le domande e le risposte, appartenenti a quella relazione educativa che da tempi remoti ci fa uomini e donne, ci fa nascere e rinascere ogni giorno. Avanti così! Non durerà per molto! Al rientro sarà festa, insieme alle famiglie, che ci accolgono virtualmente con la voglia di collaborare, la stessa che abbiamo sperimentato più volte, nel corso delle tante e belle iniziative realizzate. Canteremo e danzeremo, con gli immancabili scuolabus comunali riempiremo le piazze, le strade, la pineta e le spiagge dorate della bella Ginosa. E io comprerò tante caramelle! È una promessa! Al più presto possibile! P.S. Al rientro, sarebbe per me un onore timbrare e autografare un vostro lavoro prodotto in questi giorni particolari (disegni, poesie, canzoni, diari, articoli, relazioni…). Lo custodirete come documento tangibile di una sfida vissuta insieme che i posteri studieranno dai libri di storia.Il Dirigente scolastico
Prof.ssa Marianna Galli