Tutto sanno che la scoperta della struttura a doppia elica del DNA appartiene ai due premi Nobel: Watson e Crick. Tuttavia, c’è un nome che pochi conoscono: quello di Rosalind Franklin. Chi è Rosalind Franklin? Cosa nasconde?
Sentiamo adesso la voce della protagonista in questa lettera aperta al nostro giornale.
Cara redazione del Pentascienze, cari giovani scienziati,
se l’amore per lo studio, la conoscenza e la cultura scientifica in voi è sbocciato, voglio raccontarvi la mia storia, affinché ciò che oggi è solo un piccolo bocciolo possa diventare uno splendido fiore in un meraviglioso giardino di scoperte e emozioni.
Sono nata a Londra nell’anno 1920 nel quartiere di Chelsea. Diventare scienziati a quell’epoca non era molto semplice,soprattutto in quanto donna. Nonostante tutto però riuscii a laurearmi in chimica all’università di Cambridge. Inizialmente, mi dedicai allo studio della struttura atomica del carbonio, il quale diede un contributo alla creazione di maschere anti gas impiegate successivamente nella seconda guerra mondiale. Nel 1951 entrai nel King’s college dove potei finalmente utilizzare apparecchiature a raggi x per le ricerche sulla struttura del DNA. Nonostante l’esclusione da parte degli altri colleghi, ero una donna non lo dimentichiamo, nel 1952 ottenni la foto 51: la più famosa immagine ottenuta con i raggi x che raffigurava proprio il la struttura del DNA. In contemporanea alle mie ricerche il biologo statunitense James Watson e il fisico britannico Francis Crick stavano lavorando ai miei stessi studi. Arrivammo alla stessa intuizione nell’ anno 1953, e decisi di pubblicare sul giornale la mia scoperta che però è stata messa in secondo piano rispetto all’articolo che riguardava Watson e Crick. Dopo ciò ho interrotto i miei studi sul DNA e mi sono impegnata nella ricerca sul mosaico del tabacco e sul virus della polio. Quel periodo è stato anche molto difficile per me, lottavo contro un terribile cancro alle ovaie scaturito da un’eccessiva esposizione ai raggi x, che, purtroppo, mi portò alla morte nel 1958. Solo dopo la mia morte il mondo ha scoperto che Watson e Crick avevano rubato la mia foto e i miei appunti e,che grazie a questi sono riusciti a formulare la loro tesi. Ripensandoci, forse anche se avessi scoperto in tempo la truffa non sarei riuscita comunque a far capire al mondo che l’autrice di quella sensazionale scoperta ero io. Dopo la mia morte sono state finalmente riconosciute le mie ricerche e ho ricevuto molti premi da parte di grandi istituzioni scientifiche, l’ESA ha persino dato il mio nome alla sonda che partirà nel 2020 verso il pianeta rosso alla scoperta di nuove forme di vita.
Adesso non ho alcun rimpianto, so che nulla può essermi restituito e il furto non può essere denunciato.
Cari giovani scienziati voglio salutarvi così: avete intrapreso questa strada dove troppe volte, si lavora senza ottenere alcun risultato, ma seguite il mio esempio! Vi sprono a non arrendervi: lavorate senza aspettarvi nulla in cambio! Credetemi l’amore per la ricerca vi ripagherà di tutto. Ad maiora.)
Rosalind Franklin (Gianluca Centonze classe IIIBs)