//LETTERA AI MIEI PROFESSORI

LETTERA AI MIEI PROFESSORI

di | 2022-02-14T08:36:10+01:00 13-2-2022 18:04|Alboscuole|0 Commenti
di Vittoria Molin, Classe 1^ B. –  Care lettrici e cari lettori oggi scriverò una lettera destinata a tutti i professori.  So che dovrei, come di consueto, dare del lei ad un professore e spero possiate perdonarmi se non l’ho farò in questa lettera, ma vorrei rivolgermi in modo diretto immaginandomi quasi di parlare ad un padre o ad una madre…. Caro prof è una bella responsabilità quella che ti prendi, eh già perché hai in mano il nostro destino non in senso stretto, certo, ma in qualche modo sì. Sì perché a 11 anni e probabilmente fino ai 20 e più, puoi davvero fare la differenza. Mia madre mi ripete sempre che solo la conoscenza salverà il mondo, visto che lo ha detto anche Giorgio Parisi che nel 2021 ha ottenuto il Premio Nobel per la fisica e non può che essere vero, e se è così la conoscenza deriva da te prof, tu la trasmetti a noi che in classe ti ascoltiamo ed è qui a scuola a 11 anni che ascoltiamo l’amore per il sapere, la passione per la propria materia, l’entusiasmo di dare l’opportunità di sapere cose nuove, di saper calcolare, scrivere, suonare, di conoscere altri popoli, altre religioni ed è quando tu ti appassioni  nel trasmettere ciò che sai che accendi quel fuoco in me che mi fa sognare e desiderare di fare, di arrivare, di essere come te! Sei un po’ un supereroe per noi ragazze e ragazzi che attraverso di te possiamo assaporare la bellezza della conoscenza. Se poi sei anche simpatico e ti riesce di farci ridere, beh cosa si può desiderare di più!. Non solo i prof che insegnano le materie scolastiche sono importanti  ma anche quelli che ti insegnano l’educazione, il rispetto per gli altri, i valori fondamentali per essere dei bravi cittadini e delle brave persone. Il Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno ha citato una lettera proprio di un professore di storia e filosofia, Pietro Carmina che è ha perso la vita in una tragedia avvenuta a Ravanusa in provincia di Agrigento lo scorso 11 dicembre. Il professore nel congedarsi ai suoi studenti perché giunto all’età del pensionamento scriveva: “...una delle mie gioie è sapervi affermati nella vita; una delle mie soddisfazioni la coscienza e la consapevolezza di avere tentato di insegnarvi che la vita non è un gratta e vinci: la vita si abbranca, si azzanna, si conquista. Ho imparato qualcosa da ciascuno di voi, e da tutti la gioia di vivere, la vitalità, il dinamismo, l’entusiasmo, la voglia di lottare…”…”usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha; non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi: infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non “adattatevi”, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa: voi non siete il futuro, siete il presente…” Che dire allora grazie prof, per aver scelto questo lavoro perché è un lavoro davvero importante.!