//Lettera ad Ernest

Lettera ad Ernest

di | 2020-02-17T07:44:53+01:00 17-2-2020 0:27|Alboscuole|0 Commenti
Di Antonio Aniello- Ti scrivo, ormai, da una distanza di mezzo secolo, quella che mi separa da un colpo di fucile a Ketchum. Vedi, se c’è stato qualcuno che mi ha insegnato il senso ambiguo della vita che oscilla tra un nonsenso ed un codice, sei tu. I tuoi scritti declinano un paradigma fatto di realtà forti ma con una base fragilissima. Proprio i tuoi eroi visti dal lato negativo,quello che ci porta a preferire il sorriso bruciato di una sconfitta, sono amati da chi ha compreso che la differenza tra un vincitore e un vinto non esiste. Mi guardo dentro e vedo gli insegnamenti che hanno prodotto il bene più grande per un uomo: l’amore. Ho capito che il sapore di una vittoria è effimero, leggendoti ho acquisito un altro senso, più profondo, marcato ma sempre vivo, costante. Perché così è questa vita, non gioie, forse poche, ricordo che G.G. Marquez scriveva “… gli eroi dì Hemingway non hanno il diritto di morire prima di aver assaporato, per qualche tempo, l’amarezza della vittoria”. Questa era la vita dei cacciatori bianchi, dei pugili, dei marinai, dei toreri maledetti dalla bellezza di una donna e di tutti gli appartenenti alla tua “generazione perduta “. Lottare contro la vita non è possibile ma non ti sei ammantato di pessimismo, tu e i tuoi “ragazzi” avete accettato la sfida, pur se a pagare siete stati i primi. Ebbene ho capito che conoscere un nemico prima di affrontarlo è meglio e se verrà la sconfitta non farà male.A volte, dire il perché piaccia uno scrittore più di un altro è facile, altre, più complesso. Nel tuo caso il mio interesse è andato oltre lo scrittore per approdare a un mondo, il tuo. Eppure mi dicono che questo mondo si allontana , qualche tempo fa scriveva Marco Cicala su La Repubblica che del tuo mondo “ resta poco o Nada. Cuba langue nell’interminabile crepuscolo del castrismo. Parigi è diventata un posto da 45 milioni di turisti l’anno. Venezia da 20. La boxe non se la fila più nessuno. I Safari sono fuorilegge. Le corride rischiano di diventarlo presto”. Certo, tutto è sul tramonto ma i tuoi valori, quelli alla base della vita, no, quelli restano per sempre: la lealtà, il coraggio, la forza di fronte alle avversità, l’amicizia. Questi, di cui rimani l’icona indiscussa, non scadranno mai, senza essi la nostra esistenza sarebbe da miserabili e la vita non avrebbe senso viverla. Infine, ciò che hai scritto: nel campo della letteratura, nel quale la tua prosa è testo, hai creato delle mode che partendo dall’arte hanno investito la vita: gli uomini di carta sono diventati di carne. Sai, non ho ancora finito di leggere la tua Opera, procedo lentamente, quel po’ che mi è rimasto voglio che duri ancora, quindi ho programmato le ultime letture. Grazie Papa, grazie a te il dolore fa meno male,le ferite si sopportano meglio, il coraggio è più vicino. [ da A.Aniello, Scritti, Zano editore, Sessa Aurunca]