Il nostro percorso di studio ci ha aiutato a rendere “viva” una coetanea di nome Anne Frank: attraverso le sue stesse parole l’abbiamo fatta in qualche modo rivivere tra di noi, nella nostra classe, come se fosse una nuova compagna. La sua storia ci ha coinvolti proiettandoci in un diverso periodo storico. Ormai la conosciamo abbastanza bene, abbiamo letto il suo diario e visto il film d’animazione “Anne Frank e il diario segreto”. In classe si è parlato e riflettuto molto sul fatto che oggi il suo diario si sia trasformato in un prezioso documento storico. Immagina ora di rivolgerti direttamente ad Anne come ad una amica, e affida ad una pagina di diario le emozioni, i pensieri, le riflessioni, l’insegnamento tratto da tale vissuto. Oppure immagina di scriverle una lettera per ringraziarla e/o per soddisfare alcune tue curiosità sulla sua esperienza vissuta nell’alloggio segreto durante la persecuzione nazista.Ciao Anne, premetto che prima di iniziare questo percorso a scuola non sapevo neanche chi fossi. Nel corso della mia vita ho letto tantissimi libri, ma il tuo è quello che forse mi ha colpito di più. Sfogliando le pagine del diario, mi sono accorto della paura e della preoccupazione che avevi. In molti passi sei riuscita a trasmettermi le tue insicurezze, facendomi capire il terrore che stessi provando in quel momento. Dal tuo diario, però, non ho tratto solo preoccupazione. Leggendo le pagine dove parli delle tue amicizie, con momenti belli e brutti, dove descrivi i tuoi compagni di classe dal tuo punto di vista, in quelle dove parli dei tuoi primi amori, ho capito veramente chi fossi. Tu sei una ragazza spensierata, gioiosa e piena di vita, che non smette mai di sognare. Dal tuo diario ho capito che l’unico nemico dell’uomo è l’uomo stesso, capace di essere crudele con un suo simile, denigrandolo, discriminandolo e sterminandolo. Credo che molte persone, prima di parlare del prossimo, dovrebbero guardare se stessi e pensare a tutto quello che è successo in passato. Sai Anne, con le tue parole mi hai fatto capire un’altra cosa: molte volte io mi lamento perché magari non ho un vestito alla moda, o magari perché non ho l’ultimo gioco per la Play, ma dopo aver letto la tua storia mi sono pentito amaramente del mio comportamento. Prima chiedevo sempre qualcosa in più, adesso ho compreso che le cose materiali alla fine non servono a nulla. Penso che senza il tuo diario e senza la tua storia, il mondo non sarebbe stato lo stesso e, molte persone, non avrebbero compreso tante cose. Il tuo diario mi è servito molto per crescere e per comprendere cose nuove, mi ha insegnato che si può sempre sognare, anche in situazioni difficili. Anne io ti ringrazio per tutto quello che mi hai insegnato e ti saluto con tanto affetto. Gabriele Camilletti
a cura di Gabriele Camilletti – classe II/B – scuola secondaria di I grado –