Il nostro percorso di studio ci ha aiutato a rendere “viva” una coetanea di nome Anne Frank: attraverso le sue stesse parole l’abbiamo fatta in qualche modo rivivere tra di noi, nella nostra classe, come se fosse una nuova compagna. La sua storia ci ha coinvolti proiettandoci in un diverso periodo storico. Ormai la conosciamo abbastanza bene, abbiamo letto il suo diario e visto il film d’animazione “Anne Frank e il diario segreto”. In classe si è parlato e riflettuto molto sul fatto che oggi il suo diario si sia trasformato in un prezioso documento storico. Immagina ora di rivolgerti direttamente ad Anne come ad una amica, e affida ad una pagina di diario le emozioni, i pensieri, le riflessioni, l’insegnamento tratto da tale vissuto. Oppure immagina di scriverle una lettera per ringraziarla e/o per soddisfare alcune tue curiosità sulla sua esperienza vissuta nell’alloggio segreto durante la persecuzione nazista.Martedì, 7 Marzo 2023 Cara Anne, ho sentito molto parlare di te in questi ultimi mesi,e devo dire che mi hai sorpresa molto. C’è da notare che prima conoscevo a stento la tua storia e il tuo nome. Mi dispiace tanto per quello che hai passato, ma ammiro la tua tenacia nello sperare che tutto e la guerra stessa un giorno sarebbe finita. Per fortuna è tutto finito, e voglio ringraziarti perché hai dato un insegnamento a tutti, perché il tuo scopo scrivendo quelle parole sul tuo diario non era diventare famosa, ma attraverso esso raccontare le tue emozioni, i tuoi pensieri, i tuoi valori e questo fa capire che non bisogna mai accanirsi contro qualcuno perché siamo tutti uguali . Ho letto il tuo diario e la cosa che mi ha colpito di più è stata la parte in cui non ti sentivi capita da nessuno, un po’ come a volte mi sento io, era come se nessuno cercasse di mettersi nei tuoi panni, e tu puoi contare solo su te stessa. Dopo alcune pagine del diario mi è dispiaciuto scoprire che tu non potessi andare a scuola e realizzare il tuo sogno, oggi si può scegliere, dopo una certa età, se andare a scuola o no, e molti giovani decidono di non farlo. Ho immaginato come sarà stata la convivenza con altre persone oltre ai tuoi familiari, io faccio fatica già solo con la mia. La cosa che ho notato è che non rispondevi quasi mai alle provocazioni degli altri, se fossi stata io non ce l’avrei mai fatta sinceramente. Ci sono state alcune persone che non mi sono piaciute tipo: la signora Van Daab e il signor Dussel. Partiamo da Dussel, tu lo hai accolto in camera tu, ma dopo un po’ si è dimostrato tutt’altro da quello che appariva, pensava di sapere tutto lui, invece non era così; come scusante c’è da dire che si trovava in casa con persone che ai suoi occhi sembravano degli estranei e lontano da sua moglie si sentiva un po’ solo. Poi abbiamo la signora Van Daan,era veramente insopportabile,metteva sempre il dito nella piega e non si faceva mai gli affari suoi; d’altronde la capisco si trovava in un contesto nuovo, e non era lei a fare le regole. Spero che riceverai presto questa mia lettera. E’ stato bello scriverti. Un bacio, a presto. Chiara Sangare
a cura di Chiara Sangare – classe II/B – scuola Secondaria di I grado –