Lanciano, 3 febbraio 2022
Carissima Senatrice Liliana Segre,
sono Francesco, un ragazzo di 12 anni, curioso per natura e appassionato di storia che frequenta la seconda media, presso l’Istituto Comprensivo Umberto I° di Lanciano in provincia di Chieti.
La prof.ssa di italiano, ha chiesto a me e alla mia classe di scrivere una lettera per farLe sentire la nostra vicinanza e il nostro affetto.
Ho ragionato tanto su ciò che risulta più adatto scrivere ad una persona come Lei, che ha ed ha avuto una storia incredibile, ricca di vicende personali che a loro volta si sono intrecciate con gli avvenimenti della storia italiana e non solo degli anni Trenta e Quaranta del Novecento.
Mi sento vicino a Lei, soprattutto mi sento vicino a quella bambina che da un giorno ad un altro non ha più potuto frequentare la scuola e da quel momento in avanti ha subito una serie di privazioni fino all’arrivo ad Auschwitz insieme al suo papà e ai suoi nonni paterni e che poi da quella casa degli orrori è tornata completamente sola.
Credo che non ci sia cosa peggiore per un essere umano che staccarsi dai propri affetti e rimanere completamente solo, e tutto questo a causa di persone malvagie con brutte idee.
Mi chiedo:- Ma come è possibile arrivare ad un punto che definirei di non ritorno?-
Lei è stata forte e continua ad esserlo portando la sua testimonianza a tutti e parlando soprattutto a noi ragazzi.
Ci rende partecipi con la Sua memoria e fa sì che la Sua memoria diventi anche la nostra.
È generosa a condividere una parte della Sua vita e spero vivamente che io sia in grado di comprendere il Suo messaggio e farlo mio così da diventare io stesso un testimone del passato.
Mi auguro che gli orrori trascorsi non si ripetano più e soprattutto che le persone siano inclusive e accoglienti: siamo tutti essere umani.
La saluto affettuosamente continuando a seguirLa come esempio di trasparenza e verità.
Con affetto, Francesco