di Adriana Nemore (classe 1^B) – Il Natale oggi da sempre ricorda la nascita di Gesù a Betlemme. Con il passare del tempo ha assunto una dimensione più laica e questo spesso porta a diatribe. Ma il Natale è una festa religiosa. Per citare Madre Teresa di Calcutta “E’Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano”. Ecco…non dimentichiamolo mai!
Che Natale sarà? Mi chiedo da tempo questo…
Cerchiamo di prepararci a questo evento di Salvezza e Gioia, nonostante le tribolazioni personali e dell’intero mondo che viviamo. Eppure quest’anno il mio Presepe è ancora vuoto.
C’è il paesaggio, il fiume, il cielo e la grotta con la natività, e nient’altro.
Non è esattamente vuoto, più che altro è spopolato. Non ci sono i pastori, gli zampognari, le pecorelle, gli angeli. Solo un paesaggio e un bambino con la sua famiglia.
Ma sembra davvero vuoto…Gesù! E mi rivolgo a te con gli occhi rivolti verso il cielo dove sono convinta sin da piccolina che tu ci sia lì…
Il vuoto è un vuoto da riempire: troppo silenzio, troppa solitudine. E non ho più i pastori, li avrò smarriti ? Non ho più tanti altri personaggi che decoravano il presepe… chissà … ; e, allora, quest’anno decido io chi mettere nel mio presepe, davanti a quella grotta, in cammino verso quel neonato. Ma per chi vorrei che nascesse Gesù?
Mi piacerebbe che tutti i miei personaggi, in un modo o nell’altro, somigliassero a quel bambino, che avessero il suo volto; ma non è facile scegliere: Dio ha sei miliardi di volti.
E quel bambino mi fissa l’appuntamento dinanzi a quei volti.
L’itinerario per arrivare a lui passa attraverso tutte le strade del mondo e soltanto “perdendo tempo” con quei volti ho la certezza di giungere puntuale dinanzi a lui. È sempre così!
Vorrei che Gesù nascesse innanzitutto per me, per essere forte e presente sempre per gli altri, vorrei che nascesse per la mia famiglia e che la proteggesse dal male.
Il Natale si sa…è una festa che da tradizione da passare in famiglia dimenticando una volta a l’anno i problemi facendo entrare nel proprio cuore la gioia e la pace ma soprattutto la serenità visto che nel mondo c’è tanta indifferenza che non permette di vivere e sperare, di vivere nell’amare cosi da testimoniare la venuta di Gesù bambino il vero e unico principe portatore di misericordia concedendo all’umanità di vivere nella pace e fratellanza aprendo ogni cuore alla solidarietà che dopo la misericordia riveste un posto importante .Vorrei diventare io per prima concretezza nella vita giornaliera sciogliendo i cuori, diventando grande, isolando la paura che porta lontano dal dono che porta Gesù e della sua nascita che è l’amore e la gioia che aiuta e scioglie il peccato e l’indifferenza e l’apparenza e la sofferenza e la cattiveria e la delusione e la diffidenza…
ecco perche il natale è un momento in cui possiamo sperare di diventare persone gioiose e aperte all’amore.
Allora ecco…vorrei che il Natale fosse unico…Vorrei semplicemente che distribuisse la sofferenza e la gioia in modo equo, che riuscisse a far sorridere un po’ tutti…
Gesù Bambino nasce per tutti noi e la gioia di avere sempre qualcuno vicino a noi ci riempie il cuore di gioia.
Vorrei che ci desse la possibilità di accettare la vita e la perdita di qualcuno…di apprezzare e assaporare la vita in ogni sua piccola sfaccettatura…
Vorrei questo…vorrei che nascesse per me e per tutti!