- Clara Corigliano – 2 ^G
Cara Carolina,
anzi no…
cara Caro, come ti chiamavano tutti…
Come sarebbe stato bello conoscerti! Di te hanno detto che eri intelligente, altruista, spigliata, sportiva e io aggiungerei anche bellissima.
Quali sport praticavi? Io adoro lo sport, ti fa sentire viva e felice. Avrei mille domande da farti e so che non riceverò nessuna risposta. Allora te ne faccio solo una: “Perché?”
Perché hai dato la possibilità a quei 2600 like di farti scegliere di dire addio a questo mondo?
È vero… Non oso immaginare la tua umiliazione quando hai guardato il video, ma non avevi nessuna colpa. Tu eri solo la protagonista incosciente di un gioco assurdo. Hanno usato il tuo corpo steso a terra e poi si sono giustificati dicendo che “era uno scherzo”. Hanno sporcato la tua reputazione e la tua persona. Ma tu, cara Caro, non sei sporca. Tu brilli.
Io non concepisco il tuo gesto, però ti ammiro. Nella lunga lettera che hai lasciato, hai trovato la forza di denunciare, di fare i nomi.
Il tuo caro papà, con estremo amore, ha raccolto le tue parole e si è attivato per far sì che nessun altro giovane subisca lo stesso tragico destino della sua adorata bambina.
È un grande il tuo papà! Non è facile combattere contro il cyberbullismo, dove parole e immagini si diffondono a macchia d’olio sui social network. È una forma di violenza che si attiva semplicemente con un click. Ma il tuo papà non si arrende.
A te, cara Caro, è dedicata la prima legge europea sul cyberbullismo. Inoltre il tuo papà è il presidente di una fondazione che porta il tuo nome. La sua missione è rendere la rete un luogo sicuro per tutti. La fondazione ha raggiunto tante scuole, tante classi e anche la mia. Lì, seduta al mio banco, ti ho conosciuta.
È stato bello conoscerti, Caro. Mi auguro che dopo la tua triste storia nessuna parola possa più spezzare una vita. La vita è bella.
Ciao, cara “Caro”