di Gilda Frogiero
Il professore Immacolato Iannone è docente di matematica e fisica presso il “de’ Liguori”. Originario di San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, laureatosi in ingegneria elettronica, Iannone ha mosso i primi passi nel mondo del lavoro in aziende di vario tipo dedicandosi, successivamente, alla libera professione, in qualità di progettista sia informatico che elettronico. Nel 2012 è sbarcato nel mondo dell’Istruzione secondaria superiore, mondo che non ha più lasciato.
- Questo è il primo anno per lei in questa scuola, quali sono le principali differenze tra liceo e università?
- Prof. Iannone: Innanzitutto c’è una differenza tra il liceo e la scuola da cui provengo perché io, prima di venire qui, ho sempre insegnato in Istituti tecnici e professionali. Questo è il mio primo anno da docente di ruolo in un liceo e ho scelto di intraprendere questa nuova esperienza perché, venendo da un’esperienza universitaria, dove mi sono occupato di fisica dei circuiti, elettrotecnica, mi faceva piacere cimentarmi con il liceo per la preparazione a quello che potrete fare, successivamente, all’università. Se volete intraprendere un percorso universitario dovete cominciare a pensarci a partire dal terzo anno, perché purtroppo la scuola non vi dà delle basi idonee per poi andare a fare un percorso “netto” all’università. Non a caso ho cercato di portare anche dei percorsi PCTO e POT per Unisannio per l’orientamento proprio per abituarvi a quello che potrebbe essere la vostra scelta futura. Le 30 ore di orientamento hanno questo senso. Voi avrete un diploma che non è finito, dovete per forza continuare all’università, chi sceglie un liceo, specialmente scientifico, penso che vorrà continuare con un percorso scientifico e io sto cercando di portarvi su problematiche di livello scientifico. Voi vi state formando e quindi è evidente che la vostra preparazione sia incrementale, non mi posso aspettare da voi quello che mi posso aspettare e, anzi, pretendo da uno studente di ingegneria, quindi è proprio la platea ad essere completamente diversa.
- Lei quest’anno si è molto interessato ai progetti PCTO, crede che siano importanti alla formazione degli studenti e perché?
- Prof. Iannone: Manca un anello di collegamento tra scuole superiori e università e sono convinto che sia il PCTO che l’orientamento vi diano delle ottime basi per una scelta consapevole. Sto cercando di fare un percorso incrementale, soprattutto con ingegneria biomedica ed ingegneria energetica. Per incrementale intendo che al terzo anno viene fatta una certa cosa, al quarto, sempre con lo stesso gruppo di ragazzi, un’altra e al quinto anno, sempre lo stesso gruppo andrà a fare un’altra cosa ancora, anche a seconda delle competenze di cui si “dispone” anno per anno. Io credo in questi progetti perché consentono agli studenti di conoscere e vivere, seppur in minima parte, l’ambiente universitario. Ad esempio i percorsi di cui mi occupo sono legati all’Unisannio, un’università spesso sottovalutata, in cui la facoltà di ingegneria energetica conta 40/45 iscritti all’anno – potremmo paragonarla ad una grande classe di un liceo – o, ancora, ad ingegneria elettronica, informatica e delle telecomunicazioni mi sono trovato classi di 140/150 ragazzi, che , comunque, non sono niente rispetto a Napoli, dove si parla di 400/500 persone a classe, ed è logico che in un ambiente più piccolo si è più seguiti.
- Quest’anno il ministero si è molto interessato ai percorsi di orientamento, che cosa lo ha indirizzato nella sua scelta universitaria?
- Prof. Iannone: Mio padre era un elettronico e mi ha trasmesso questa passione, tant’è che sin da ragazzino mi è sempre piaciuto montare e smontare i circuiti. Questa mia passione mi ha accompagnato durante gli anni delle medie e anche dopo, non a caso, ho scelto proprio un Istituto tecnico elettronico e da lì poi la mia scelta universitaria era quasi obbligata. Ho cercato di portare questo mio interesse anche qui, introducendo nelle mie classi lo studio e l’utilizzo di Arduino, un microcontrollore, al cui interno c’è molto di elettronica; l’utilizzo presuppone che gli studenti conoscano i componenti, le resistenze, i condensatori e come utilizzarli praticamente. È chiaro che io conosco quell’ambiente e vi parlo di quell’ambiente però è normale che non tutti sceglierete ingegneria. Difatti a guidarvi, realmente, dovrà essere la vostra formazione di base e le vostre inclinazioni.
- Per concludere, qual è un consiglio che si sente di dare agli studenti del “de Liguori”?
- Prof. Iannone: “Se studiate la disoccupazione non esiste”: con lo studio serio il lavoro si trova facilmente. Oggi si parla molto di disoccupazione, di occupazione, di divario di genere tra uomini e donne. Una cosa che ho appurato da un corso è che le donne hanno, scientificamente, un gap rispetto agli uomini per quanto riguarda le discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Inoltre è stato verificato che quando STEM diventa STEAM (Science, Technology, Engineering, Art and Mathematics) le donne performano meglio, colmando quel gap iniziale. In un discorso più ampio le lacune accademiche, relative alla donna quanto all’uomo, possono essere colmate solo attraverso lo studio e tutto vi tornerà utile all’università perché, non ve lo dimenticate: “o si soffre prima o si soffre dopo”. Ad esempio, si fa un liceo stentato, da cui si esce con un voto mediocre, si va all’università dove o si colma il gap iniziale oppure ci si laurea con un voto scarso e allora le lacune si avranno nel mondo lavorativo. Il gap ci sarà fin quando non verrà colmato e, quindi, non conviene farlo ora? Lavorate sodo ora, costruite una base salda per l’università adesso. Concludo dicendo che il mio consiglio è quello di studiare il più possibile e di sfruttare al meglio le ore di cui disponete in classe, pretendendo le spiegazioni anche laddove non venga fatto, perché voi siete i fruitori del nostro servizio e anche i giudici più severi.
Totale Visite:
490