di Alice Fasolato e Giada Aguilar, Classe 1^ A. – Carissimi lettori e lettrici della nostra testata giornalistica del FOSCARINI NEWS desideriamo porvi all’attenzione un fenomeno vulcanico che spesso accade in Sicilia e che ultimamente si sta verificando sempre più di frequente. Ci stiamo riferendo all’Etna o ‘Mongibello’ che è il suo antico nome. Quest’argomento ci affascina molto e così abbiamo deciso di scrivere quest’articolo. Per fortuna queste ultime eruzioni ancora non hanno provocato delle vittime umane ma sono stati arrecati dei danni sul territorio e sulle abitazioni dei paesi vicini. Proprio in questo mese sono state registrate delle eruzioni che sia la cronaca locale che quella nazionale hanno prontamente divulgato la notizia. Dopo esserci documentate più approfonditamente cercheremo di descrivere che cosa è successo. In data 10 febbraio gli strumenti dell’istituto di geofisica e vulcanologia di Catania avevano registrato i vari segnali dell’attività vulcanica ma poi la vera e propria eruzione è avvenuta in serata dopo mesi di silenzio. Questa eruzione ha prodotto una nube eruttiva alta circa 8 km che purtroppo i venti hanno spinto verso Ovest, fortunosamente risparmiando l’aeroporto, che è rimasto aperto. I flussi piroclastici che sono emersi dal cratere di Sud-Est sono stati tre dei qual, i primi due hanno percorso alcune centinaia di metri verso Valle del Bove, mentre il terzo si è diretto a Sud, percorrendo alcuni centinaia di metri. Nonostante che l’eruzione fosse in atto ci sono stati anche dei continui tremori all’interno dei condotti magmatici, segno di una forte energia nel vulcano. Come sempre la sua eruzione offre il meraviglioso spettacolo che è visibile da molte località della Sicilia, oltre che da Catania e Taormina addirittura lo si può osservare anche dalle isole Eolie. Tale eruzione per fortuna non ha creato né vittime né ingenti danni perché la lava è colata ad Ovest di un’isola che risulta inabitata.