Svolgendo le ricerche sulle persone illustri del nostro paese, ci siamo imbattuti anche in Leopoldo Chiari che, nella storia della medicina Napoletana della prima metà del secolo XIX, fu un grande personaggio tanto che venne universalmente salutato col nome di “Principe dei Chirurghi”. Leopoldo Chiari (1790-1849) nacque a Ripacandida il 13 Ottobre 1790 dalla gentildonna venosina Teodora Lioy e dall’avvocato Nicola, fu uno dei precursori della chirurgia moderna, inventore di diversi ferri chirurgici, titolare della cattedra di chirurgia teoretica e ostetricia della Regia università di Napoli. In giovane età aveva studiato presso il seminario di Melfi dove, grazie anche all’istruzione ricevuta dal sacerdote Tobia, apprese il latino in modo eccelso al punto da parlarlo correttamente, mentre con l’ausilio del canonico Jazzi imparò il greco, il francese e l’inglese. Abbandonata la carriera ecclesiastica, anche contro la volontà della famiglia, nel 1812 si trasferì a Napoli dove, grazie alle sue capacità, entrò nel famoso Collegio Medico Cerusico aggregato all’Ospedale degli Incurabili.
Diresse il Gabinetto Anatomo-patologico dell’ospedale degli “Incurabili”. La sua principale invenzione fu la “Ciappola o susta compressiva per la legatura delle arterie negli aneurismi”. Tra le altre invenzioni si annoverano la macchina a piano inclinato per la frattura del femore con la vite che può graduare l’allungamento, l’apparecchio per la frattura della clavicola e l’apparecchio per la frattura della rotula. All’Università di Napoli fu titolare, dal 1847 e fino alla sua morte, delle cattedre di Chirurgia Teoretica e di Ostetricia. Morì a Napoli il 18 febbraio 1849. Pensiamo che Leopoldo Chiari sia stato un grandissimo personaggio e che si sia impegnato per raggiungere gli obiettivi che aveva in mente. Per noi è un onore sapere che una persona del nostro piccolo paese sia stato un grande chirurgo conosciuto in tutta Italia ed anche un professore universitario eccelso che ha radicalmente cambiato il modo di intendere la chirurgia. Adesso che lo abbiamo conosciuto non dimenticheremo più quello che ha fatto nel mondo della medicina Le sue capacità e le sue invenzioni vengono ricordate ancora oggi, noi ragazzi siamo molto fieri di quello che ha rappresentato per il nostro paese e per la nostra nazione.