di Elena Carbutti – Classe II sez. L
Venerdì 6 dicembre 2019, a cinquecento anni precisi dalla morte di Leonardo Da Vinci, la mia classe (la 2°L), così come tutte le altre seconde dell’Istituto, si è recata all’Oratorio Salesiano, per assistere allo spettacolo, in cui, attraverso numerosi flashback, viene rievocata la vita del genio.
E’ stata una rappresentazione teatrale particolarmente interessante, capace di farci conoscere e comprendere, utilizzando un linguaggio semplice, la storia del genio vissuto nel XV-XVI secolo, la cui originalità, curiosità, rifiuto verso l’ordinario, lo ha portato a spingersi oltre gli allora confini della conoscenza.
Nello spettacolo, vengono rievocati avvenimenti particolarmente significativi della vita di Leonardo, alcuni piuttosto divertenti, come l’episodio avvenuto nella bottega del Verrocchio, in cui il maestro del genio, stupito dall’abilità dell’allievo, se pur giovinetto, nel dipingere e, accorgendosi che le sue opere, al confronto, sfiguravano, decide di non dipingere mai più.
Nonostante l’atmosfera scherzosa presente sul palco, vengono inscenati anche momenti fondamentali, non solo della vita di Leonardo, ma per tutta l’Umanità, i cui contenuti focalizzano la nostra attenzione su argomenti ormai dimenticati, la cui rilevanza, però, anche a distanza di cinquecento anni, rimane immutata. Quante volte, troppo concentrati sullo schermo del cellulare, troppo presi dalla quotidianità, ci scordiamo di guardare le stelle, di alzare gli occhi al cielo, di cui l’uomo è, al contempo, specchio e granello di sabbia, al confronto con la sua immensità?
Tutte questo ci è stato raccontato da Francesco Melzi, allievo di Leonardo, che, con ammirazione, commozione e talvolta incertezza sul vero significato di azioni incomprensibili, ci ha raccontato della personalità rivoluzionaria e ribelle, rappresentata da Leonardo.