di Francesco Ponzetta-
Lezione dedicata al senso della vista per il percorso del PON “Dare voce alle emozioni”. Il corso, iniziato con il senso tatto, è al suo sesto incontro. Una sequenza di emozioni e di esperienze necessarie per scrivere. L’appuntamento al Must, Museo Storico della Città di Lecce, ha avuto su di noi alunni un effetto speciale. Tramite la guida, Titti Pece, siamo riusciti a capire le tecniche, il significato e la grande pazienza del pittore, Giancarlo Moscara. L’opera che mi è piaciuta di più è stato “Albero”, creato da pezzettini di matita, una miriade di trucioli utilizzati per la chioma: questo quadro mi ha suscitato felicità per l’effetto dei colori ricavato con il riciclo. Tre stanze ricche di quadri attraverso i quali si percepiva la personalità del pittore, un grande pensatore dalle idee geniali. Sì perché alcune opere non erano quadri, ma oggetti trasformati. Abbiamo capito che la trasformazione è alla base della sua attività artistica. Tutto può divenire un’opera d’arte, pure un semplice battipanni o una vecchia gruccia di legno. Tutte opere fuori dagli schemi, molte senza titolo, “la pittura non sta sul quadro, ma fra un quadro e l’altro”, oppure “la luna si guarda pensosa seduta in giardino mentre una zanzara gli punge una gamba”, quadri-parole dove l’immagine si crea nella mente di chi osserva. Le parole che sono venute fuori da questa mostra sono state venti, una per ognuno di noi e meritano la lettera maiuscola perché racchiudono un mondo di arte: Ambiguità, Stranezza, Bellezza, Riciclo, Confusione, Creatività, Conoscenza, Libertà, Ispirazione, Forza, Coraggio, Labirinto, Sicurezza, Inquietudine, Astrazione, Pensiero, Amicizia, Claustrofobia, Anabasi, Trasformazione. Alcune sono emozioni, altre semplici impressioni, in entrambi casi la nostra vista si è inebriata