//L’Eden dantesco

L’Eden dantesco

di | 2021-04-05T21:04:27+02:00 5-4-2021 20:41|Alboscuole|0 Commenti
 Di Chiara Marotta – 4^B –
Il “viaggio” attraverso le opere di Dante,  che ci hanno offerto i Colloqui fiorentini di quest’anno, ha fatto sì che crescesse in me l’interesse per quest’ultimo e per la sua letteratura. Ho apprezzato particolarmente i vari confronti tra l’ideale d’amore del poeta e l’ideale del viaggio che egli percorre verso la felicità, ascoltando le varie opinioni dei relatori che sono intervenuti di mattina, per poi concludere con i seminari del pomeriggio.
L’intervento che mi è piaciuto particolarmente è stato quello di Alessandro D’Avenia, il quale ha parlato del luogo originario che Dio aveva destinato all’uomo, ovvero l’Eden, che Dante raggiungerà dopo essersi immerso nelle acque di purificazione. Inoltre ci viene raccontato che l’amore non è qualcosa che si dà una volta per tutte, non è quella cosa che si risolve in un’ emozione, ma è qualcosa che ha a che fare con la rinascita stessa dell’uomo, che ha come sua interpretazione narrativa proprio il viaggio.
Dante ci dice una cosa che potrebbe essere molto scomoda al tempo d’oggi, cioè che l’amore è un sentimento che ci costringe ad uscire da noi stessi al costo della nostra vita, e quindi possiamo riallacciarci a Paolo e Francesca. L’itinerario “attraverso” le donne della Commedia, partendo da Francesca per poi arrivare a Beatrice, ci fa  comprendere il motivo per cui la donna amata dal poeta è il compimento di questo viaggio. Le donne in questione vengono viste come la rappresentazione della cantica in sé; ad esempio Francesca rappresenta l’Inferno, Pia rappresenta il Purgatorio e Piccarda rappresenta il Paradiso, poiché ognuna di loro incarna le varie sfaccettature dell’amore presente nel cuore dell’uomo.