di Giulia Altamura.
Sono anni che si discute sull’utilità e i benefici dei compiti delle vacanze. Personalmente, mi schiero dalla parte di chi vorrebbe abolirli.
Gli insegnanti sono favorevoli ai compiti per le vacanze e continuano a sostenere che sono un mezzo per ripassare argomenti e fissare nozioni studiate durante l’anno, ma hanno effettivamente riscontrato dei miglioramenti nei loro studenti al rientro a scuola? E sono riusciti a correggerli tutti? Io ne dubito.
Spesso accade che i compiti non siano per niente controllati e quindi penso che siano inutili.
Inoltre, tanti studi hanno dimostrato che, anche se noi studenti italiani svolgiamo il doppio o il triplo dei compiti di quelli europei, abbiamo il tasso di analfabetismo più alto.
Il problema è non la quantità quindi, ma la qualità dello studio, ossia non è il tempo che dedichiamo allo studio che ci rende studenti preparati, ma piuttosto il metodo con cui studiamo, oltre alla qualità dell’insegnamento che riceviamo, ma questo è un altro discorso.
Penso che sia importante approfondire lo studio durante l’anno scolastico e migliorare le proprie conoscenze quando la scuola è aperta e dedicarsi al riposo durante le vacanze.
Il controsenso nasce già nella frase “compiti delle vacanze” : è come chiedere a un lavoratore di continuare a svolgere il suo lavoro durante le ferie….lo farebbe? Dopo tanti mesi di quotidianità scolastica io ho la necessità di staccare la spina, di entrare in pausa, di svagare la mente, di riposarmi e rilassarmi e vorrei non avere il pensiero di dover svolgere i compiti anche durante le mie “ferie”.
A supportare la mia posizione ci sono diverse personalità importanti e qui ne cito solo alcune. Il pediatra e docente universitario Italo Farnetani dichiara l’inutilità dei compiti delle vacanze, perché creano ansia nella maggior parte degli studenti e non li lasciano godere del loro tempo libero. Egli é convinto che il riposo sia un diritto di tutti e aggiunge che le scuole chiudono non per mandare in ferie gli insegnanti, ma per far riposare gli studenti.
Non mancano coloro che la pensano diversamente, come il professor Giorgio Israel, docente di matematica e membro dell’Académie Internationale d’Histoire des Sciences; egli ritiene pericoloso far oziare gli studenti per tutte le vacanze estive, ma sottolinea che non vanno bene i tradizionali compiti delle vacanze, perché non bisogna annoiare i ragazzi, ma incuriosirli. In parole povere se proprio i prof. vogliono assegnare dei compiti, che siano originali, almeno! La lettura di libri è secondo lui la scelta migliore.
Nonostante io abbia trovato interessante la sua opinione, rimango dell’idea che le vacanze sono fatte per riposare ed è nostra la responsabilità di voler leggere un libro o stare semplicemente a guardare un tramonto.
Quindi, cari prof, per favore, aboliamo i compiti per le vacanze !!!