“L’Holi Festival” è una celebrazione che porta con sé diversi significati. Si tratta infatti della festa dell’amore, dell’uguaglianza, della fratellanza e della rinascita. Il Festival di Holi, o Festa dei Colori, è un evento importante che si svolge ogni anno in India e nasce come celebrazione della rinascita interiore dell’uomo. È un inno alla gioia, si abbandona ogni dolore e afflizione per abbracciare la vita in tutta la sua bellezza. Si tratta di una delle feste più colorate e vivaci del paese, dove ciascuno dei partecipanti può e deve liberarsi da qualunque costrizione e, in effetti, l’euforia generale dell’evento “ammorbidisce” i blocchi e i condizionamenti. Seguendo il ritmo della musica, polveri colorate mescolate all’acqua vengono gettate sulla folla che festeggia cantando e ballando per le strade. La prima precisazione da fare di questo importante evento è quella sul nome. Si scrive infatti “Holi” e non “Holy” infatti il termine non è la traduzione dell’inglese “santo” (Holy), bensì un termine che è associato all’atto di “bruciare” qualcosa di malvagio. Il significato, infatti, ci arriva proprio dalla modalità con cui iniziano i riti della festa, ovvero l’accensione di un grande falò nel giorno della prima luna piena di marzo. Con questo rito si vuole, in senso allegorico, bruciare, distruggere ogni forma di male. Infatti il termine Holi deriva dal nome “Holika”, associato a un demone femminile dell’antica tradizione induista, che richiama una cerimonia indù in cui si festeggiava la sconfitta del male da parte del bene. Il festival di Holi è un evento fortemente religioso legato ad una leggenda. La leggenda narra del demone Hiranyakashyap che si alleò con sua sorella Holika, anche lei un demone, per uccidere il proprio figlio Prahlad, utilizzando un rogo in cui Holika avrebbe tenuto con sé il ragazzo. Il motivo per cui il padre odiava tanto Prahlad era che questi si dichiarava fedele al dio Vishnu, piuttosto che onorare suo padre, a sua volta divinità immortale, una fedeltà che aveva permesso al giovane di sopravvivere a un precedente tentativo di ucciderlo per mezzo di serpenti velenosi. Nonostante la crudeltà del padre, anche il secondo piano per uccidere Prahlad fallì, ancora una volta grazie alla protezione dello stesso Vishnu, mentre Holika finì bruciata sul rogo, nonostante avesse notoriamente dei poteri che le permettevano di sopravvivere alle fiamme. Il festival Holi non si svolge mai in una data precisa, poiché la festa inizia con la notte della prima luna piena di marzo e segue le regole del calendario indù. Normalmente si svolge quasi sempre tra la fine di febbraio e l’inizio del mese di marzo. La festa comincia la sera precedente alla luna piena, con l’accensione di un grande falò sul quale ciascuno dovrà depositare tutti i dolori, tutti i dispiaceri e ogni preoccupazione che grava sul proprio animo. Un recipiente colmo di semi d’orzo del nuovo raccolto, inoltre, viene posizionato sotto il falò, e via via che il fuoco tosta i semi le persone li mangiano. Si usa anche formulare delle previsioni sui prossimi raccolti, in base al movimento delle fiamme del fuoco o alla condizione dei semi dopo la tostatura, secondo la tradizione popolare. Le stesse ceneri del falò sono inoltre ritenute dei veri e propri portafortuna, tanto che le persone partecipanti al rito spesso ne portano a casa una manciata.