di Cesare Amati – 3A Nel dopoguerra un’alta percentuale di Italiani era ancora semianalfabeta o quantomeno priva di licenza elementare. Per affrontare questo problema lo Stato Italiano incominciò la lotta all’analfabetismo, istituendo scuole serali per gli adulti. In questa veste è nato il nostro Istituto Comprensivo “Raffaello Sanzio”. Tra gli studenti del corso serale era presente anche mia nonna materna, che aveva deciso di frequentare la scuola serale, perché aveva sentito dire che per accedere a determinati lavori occorreva il diploma di terza media. Erano gli anni Settanta, la struttura era nuova e moderna per quei tempi, visto che era appena nata; in quella classe erano tutti adulti, sposati e con famiglie e si trovavano lì tutti per lo stesso motivo, mentre gli insegnati, molto giovani, si trovavano a fare la loro prima esperienza da professore. I compiti erano pochissimi, anche perché non avrebbero avuto il tempo di farli, visto che gli orari andavano dalle 20:30 fino alle 23:00. Non si facevano verifiche e l’unica valutazione era quella dell’esame, basata spesso su domande pratiche e inerenti al lavoro dei corsisti, perché i professori sapevano che il tempo a disposizione degli adulti era poco e che la loro preparazione era minima. Le testimonianze di queste persone ci dovrebbero far capire quanto sia importante l’istruzione, spesso disdegnata da noi giovani, per il nostro futuro lavorativo e sociale.