di Anna Callipo – Il Natale è la principale festa dell’anno, un lungo periodo di festeggiamenti che inizia col solstizio d’inverno e termina con l’Epifania. Il Natale nella Cristianità occidentale cade il 25 dicembre mentre in quella orientale cade il 6 gennaio. Si può far risalire la nascita di Gesù tra il 10 e il 4 a.C., anche se con più di qualche titubanza. Infatti non è tra l’altro storicamente accertato che Gesù sia nato proprio il 25 dicembre. Nei vangeli di Matteo e Luca che forniscono descrizioni della Natività, non viene mai citato né il giorno né il mese né tanto meno l’anno. Sappiamo però che Gesù nacque durante il regno di Cesare Augusto. La celebrazione della festa cristiana del Natale di Gesù il 25 dicembre si diffonde intorno al ‘300. Gli studiosi ritengono che questa data venne scelta dalla Chiesa per sostituire il culto pagano della festa del Fuoco e del Sole e della divinità della luce Mitra. Nell’antica Roma, dal 17 al 24 dicembre, si festeggiavano i saturnali, in onore del Dio Saturno, un periodo di pace e tranquillità in cui molto usuale era lo scambio di doni e suntuosi banchetti. Dal 274 per volontà dell’imperatore Aureliano, il 25 dicembre fu consacrato alla festa del Dio Sole. È opinione concorde degli studiosi che la Chiesa, per contrastare l’affermarsi di questi festeggiamenti pagani, decise di celebrare nella stessa data la nascita di Gesù. Non va inoltre dimenticato che Gesù è la “Luce del mondo”, il “Sole di giustizia”. Il 25 dicembre fu sanzionato ufficialmente come Natale di Gesù da Papa Liberio nel 354. Nel corso dei secoli la festa del Natale ha assunto, accanto al suo significato religioso, anche aspetti pagani. Così sono comparse la figura di Babbo Natale con l’usanza dei doni, quella dell’albero e del presepe. Soffermiamoci brevemente sulla figura mitica di Babbo Natale, l’omone simpatico che porta i doni ai bambini. Questa figura trae origine da San Nicola di Mira (antica città dell’attuale Anatolia, in Turchia), vescovo vissuto nel IV secolo, di cui tuttora il personaggio di Babbo Natale porta il nome nei paesi nordeuropei: Santa Claus. Nel folclore, questo protagonista natalizio, un po’ grasso, gioviale e con una lunga barba bianca, arriva durante la notte di Natale su una slitta trainata da renne, scende per il camino, lascia i doni ai bambini, e mangia il cibo che gli hanno lasciato. Il resto dell’anno lo passa fabbricando giocattoli e ricevendo lettere sul comportamento dei bambini. La dimora tradizionale di Babbo Natale cambia a seconda delle tradizioni: negli Stati Uniti si sostiene che abiti al Polo Nord, in Alaska; in Europa è invece più diffusa la versione finlandese, che lo vuole residente nel villaggio di Rovaniemi, in Lapponia. Se Babbo Natale è nell’immaginario dei bambini il simbolo per eccellenza del Natale, l’albero e il Presepe sono tra le più evocative e diffuse tradizioni natalizie nel mondo, comuni più o meno a tutti i popoli, sebbene in forme diverse. L’origine dell’albero di Natale è incerta. Sicuramente questa usanza risale alla Germania del XVI secolo. Ma è la città di Riga, capitale della Lettonia, a proclamarsi sede del primo albero di Natale della storia. Oggi la tradizione dell’albero di Natale è universalmente accettata anche nel mondo cattolico. Papa Giovanni Paolo II lo introdusse nel suo pontificato facendo allestire, accanto al presepe, un grande albero di Natale proprio in piazza San Pietro.