//Le nuove tendenze natalizie del 2023

Le nuove tendenze natalizie del 2023

di | 2024-01-04T07:04:15+01:00 4-1-2024 7:04|Alboscuole|0 Commenti
di Benedetta Raia, Classe 3^ B. – Cari lettori e Care lettrici del nostro Giornalino Scolastico ‘Foscarini News’ il Natale è appena trascorso da pochi giorni ed è forse il caso di fare delle riflessioni. Il Natale è senza ombra di dubbio il periodo più amato da tutti perché in ogni piccolo paese, borgo, villaggio città o regione italiana viene da sempre rispettata la tradizione natalizia. E così avviene da molti anni per ogni tipo di trazione. Pertanto, le tradizioni natalizie non sono solite a cambiare, fa però eccezione quest’anno, già il 2023, un anno in cui la consuetudine è cambiata decine e decine di volte. Le chiamiamo tradizioni proprio perché si tramandano di generazione in generazione, dove usi e costumi restano sempre uguali. Nell’ultimo e attuale periodo però le tendenze sono diventate diverse dalle solite: in effetti si è fatta più attenzione all’ambiente, all’ecologia e al riciclo. Si sono incominciati ad usare colori più accesi, diversi dai soliti: rosso e verde. Proprio nel contesto ambientale è iniziato ad essere di moda l’albero di natale vintage, un albero decorato con vecchi pezzi vintage, che non passano mai di moda. Si sono risparmiati cosi parecchi soldi, visti i prezzi alti degli addobbi natalizi. Per quanto riguarda i colori invece, si sono incominciati ad essere utilizzati addobbi di colorazioni più “glamour”, come ad esempio il fucsia, il rosa, o le fantasie più particolari. Di tendenza sono state anche le decorazioni ispirate alla natura, in particolare ai boschi e alle foreste. A seguire questa nuova moda sono stati anche i soprammobili in legno, tendenti al rustico, e le ghirlande di bacche e ramoscelli, per rendere la casa più calda e accogliente. Per quanto riguarda gli alberi di natale addobbati nelle piazze non sono state tagliate le radici per permettere la loro re-impianto nella terra del proprio giardino, dopo la fine delle festività, per ridare loro la vita, come è stato deciso ad esempio da Carlo III d’Inghilterra, ecologista convinto e praticante fin dalla sua gioventù.