Di Mariassunta Razzino- 2B-
La migrazione umana è uno spostamento di persone da un’area geografica a un’altra, fatto con l’intenzione di stanziarsi temporaneamente o permanentemente nella nuova area. Ha cause molteplici: naturali, religiose, sociali, etniche, economiche, politiche o militari.
Fin dall’antichità nella storia degli umani si è verificato questo fenomeno poiché uomini e donne si sono ritrovati di fronte alla miseria, alla fame, alla povertà, a catastrofi naturali, ai disastri, alle guerre e vedevano come unica soluzione quella di scappare, di fuggire lontano dalla loro terra, ormai così crudele con loro, in cerca di una vita migliore.
Nella storia, tra i tanti fenomeni migratori, ricordiamo lo spostamento di popoli indoeuropei dall’Asia centrale verso l’Europa e l’India settentrionale durante il II millennio a.C; le invasioni barbariche nell’impero romano; l’ espansione degli Arabi nel Nordafrica e nell’Europa meridionale; l’ espansione coloniale europea del Cinquecento verso America, Asia e Africa.
Le migrazioni possono essere interne o internazionali, con effetti sulla demografia dell Paese di arrivo e di quello di partenza. Esse rappresentano un fenomeno di grande portata e oggi sono molto diffuse, spinte anche dalle ultime innovazioni tecnologiche.
Ormai da anni i flussi migratori verso l’Europa dall’Africa e dal Vicino Oriente sono all’ordine del giorno. Tanti i barconi che sbarcano sulle rive dell’Europa uomini, donne e bambini che chiedono di essere accolti.
Per i migranti, una volta nel Paese di arrivo, è fondamentale il riconoscimento dello
status di rifugiato, il quale deve essere riconosciuto a coloro che vengono perseguitati nel loro Paese d i origine per motivi politici, religiosi, di razza, di appartenenza o di nazionalità. Inoltre la maggior parte delle volte per i migranti è difficile potersi subito integrare in una nuova società. Questo accade laddove gli stranieri vengono visti con paura dai cittadini del Paese di arrivo, per colpa della cosiddetta xenofobia, e non come una risorsa. Invece, l’incontro con l'<altro da noi è da considerare una fonte di arricchimento culturale….e non solo.