di Alessandra Lisi e Margherita Bigarello Classe 2^A. – Cari lettori oggi tutti abbiamo fretta e ci affidiamo a strumenti che misurano il tempo poiché la nostra vita quotidiana è scandita da ciò che dobbiamo compiere e lo dobbiamo fare nei tempi stabiliti. Ognuno di noi ha uno strumento che misura l’arco temporale e così è in grado ad assolvere ai propri impegni. L’esigenza di misurare il tempo è nata molto tempo fa e con il trascorrere dei secoli l’uomo ha perfezionato gli strumenti creati per avere una perfetta corrispondenza sul suo trascorrere. Attualmente l’orologio al polso non viene più usato perché basta guardare sul cellulare e conoscere l’ora. Tornando indietro nel tempo uno strumento molto utilizzato è stata la meridiana detta anche orologio solare perché per misurare il tempo si utilizzava il rilevamento della posizione del Sole. Tecnicamente, per meridiana si intende unicamente il passaggio del Sole a mezzogiorno. Il termine “quadrante solare” ha origine dal termine latino ‘quadrans’ che nel Rinascimento indicava la parte inferiore del cerchio sulla quale veniva generalmente disegnato un orologio solare, chiamato appunto quadrante. Con il trascorrere del tempo questo suo significato è stato generalizzato nel linguaggio popolare ed ha preso il nome di ”meridiana”. Gli orologi solari e le meridiane erano già conosciuti nell’antico Egitto e presso altre civiltà. La sua origine però risulta essere molto più antica infatti, le sue prime tracce risalgono al Neolitico. Oggi le meridiane costituiscono una rarità, ma un tempo questi strumenti solari venivano, posti sulle pareti esterne degli edifici, erano abbastanza comuni perché potevano essere viste a distanza e in più avevano un basso costo di realizzazione. Il suo quadrante poteva essere semplicemente dipinto sul muro oppure poteva essere ricavato da lastre di marmo oppure di pietra. Lo gnomone che proiettava la sua ombra sul quadrante era uno stilo di ferro o di ottone, oppure poteva essere un tripode di metallo, era appunto di metallo per resistere agli agenti atmosferici. Il principale svantaggio di questi strumenti per misurare il tempo è che riescono a mostrare l’ora solamente per il periodo dell’anno e del giorno in cui il muro è direttamente illuminato dal sole. Per questo durante i successivi secoli il loro utilizzo si è ridotto fino al completo disuso, e alla sua trasformazione in un pezzo di antiquariato. Sono presenti tutt’ora su alcuni antichi edifici o su alcune vecchie torri urbanistiche a testimoniare il periodo del loro massimo splendore.