//Le malattie a trasmissione sessuale

Le malattie a trasmissione sessuale

di | 2021-01-23T22:25:40+01:00 23-1-2021 22:25|Alboscuole|0 Commenti
E’ solo da poco che si è ricordata la Giornata contro l’AIDS che noi siamo qui a parlare di malattie a trasmissione sessuale. La loro frequenza purtroppo è cresciuta notevolmente in questi ultimi anni e rappresentano un importante problema sanitario in relazione alla loro gravità, alla possibilità di forme croniche e conseguente importante danno per la salute del malato e per i notevoli costi sanitari. Inoltre, possono provocare conseguenze sulla fecondità e sul nascituro e alcune, quelle causate da Papillomavirus (HPV), hanno un ruolo fondamentale nell’insorgenza del cancro. La notevole frequenza di forme con scarsi sintomi rende più insidiose queste malattie, ritardandone spesso la diagnosi. Sono particolarmente frequenti nei giovani. Il controllo delle MTS è una delle priorità dell’OMS e di altre organizzazioni sanitarie. La strategia adottata si basa soprattutto sulla prevenzione, con la promozione di comportamenti sessuali responsabili tra cui informazione, attenzione nelle pratiche sessuali saltuarie e con partner occasionali, uso dei profilattici. HIV/AIDS L’infezione è causata dal virus dell’immunodeficienza umana (HIV). L’infezione iniziale, molto spesso senza sintomi perché simile ad altre banali infezioni virali come l’influenza, si trasforma sempre nella forma cronica che nel corso degli anni. Quando le difese immunitarie non sono più in grado di proteggere l’organismo dall’attacco di altri virus, batteri, parassiti, o di eliminare eventuali cellule neoplastiche, la persona evolve verso la “sindrome di immunodeficienza acquisita” (AIDS conclamato). L’AIDS è quindi la comparsa di gravi malattie sia infettive che tumorali in un soggetto in cui le difese immunitarie sono state fortemente ridotte dall’HIV. Il virus è presente nel sangue e in quasi tutte le secrezioni biologiche della persona infetta, quindi le principali possibilità di contagio sono: i rapporti sessuali non protetti, lo scambio di siringhe tra tossicodipendenti, la trasmissione da madre a feto durante il parto. Il virus non si trasmette né con il bacio né con i comuni contatti sociali. L’incubazione è di 4-12 settimane per la forma acuta; alcuni anni, fino 12-15 per lo sviluppo dell’AIDS. Nella forma acuta: febbre, dolori muscolari, diarrea, cefalea, mal di gola, rash cutaneo, ingrossamento dei linfonodi, sudorazioni; nella forma cronica: febbricola persistente, perdita di peso, diarrea, astenia, candidosi orale o genitale; nella forma conclamata (AIDS) praticamente ogni organo può essere colpito da infezioni opportunistiche: si possono avere meningiti, encefaliti, retiniti, polmoniti, esofagiti, coliti, ecc. Inoltre possono comparire anche vari tipi di tumori. La prevenzione consiste nei rapporti sessuali protetti con l’uso del profilattico; evitare lo scambio di siringhe o di altri strumenti taglienti infetti; terapia della donna gravida dal 3° mese e al neonato nelle prime settimane di vita; allattamento artificiale; estrema cautela nell’uso manipolazione di aghi o di altri strumenti potenzialmente infetti. Attualmente non esiste un vaccino contro il virus dell’HIV. Il test sierologico permette di individuare il virus. Attualmente sono a disposizione numerosi farmaci che in associazione permettono una riduzione della replicazione virale e di conseguenza un ottimo recupero del sistema immunitario. Epatite B L’epatite B è un’infezione da un virus denominato Epatite B Virus (HBV); si può presentare nella forma acuta che molto spesso è asintomatica. La maggior parte delle volte viene diagnosticata già nella fase cronica o in base a sintomi specifici o occasionalmente. Il virus è presente nel sangue e in diversi liquidi biologici, quindi la trasmissione avviene per contagio da soggetti malati o da portatori sani, attraverso rapporti sessuali non protetti, scambio di siringhe tra tossicodipendenti, punture accidentali con strumenti infetti, attraverso l’uso in comune di rasoi o di spazzolini da denti, l’utilizzo di strumenti non sterili per piercing o tatuaggi, dalla madre al feto o neonato. L’infezione può manifestarsi dopo 45-180 giorni. L’epatite acuta B è nella maggior parte dei casi asintomatica. In coloro in cui la malattia si manifesta può dare disturbi addominali, astenia, nausea, vomito, febbricola; spesso è presente la colorazione gialla delle pelle, ecc… L’epatite acuta guarisce quasi sempre. Altre volte evolve raramente nella forma fulminante o nella forma cronica in circa 5-10% dei casi. Questa fase è spesso asintomatica e può rimanere stabile per molti anni. Nel 10% può progredire nell’arco di circa 10 anni in cirrosi epatica, che altera la funzione del fegato e il più delle volte è letale. E’ disponibile il vaccino per l’epatite B (obbligatorio in Italia per tutti i nuovi nati). E’ raccomandato l’uso del preservativo nei rapporti sessuali, la massima precauzione nella manipolazione di strumenti, aghi e altri oggetti potenzialmente infetti.

Epatite A

L’epatite A è un’infezione del fegato causata da un virus chiamato Epatite A (HAV); si presenta in forma acuta con sintomatologia evidente o, spesso nei giovani, è in forma asintomatica. In genere il contagio avviene per via oro-fecale: il virus entra nell’organismo con gli alimenti contaminati e viene eliminato con le feci. L’infezione si contrae con il consumo di acqua non potabile o cibi crudi contaminati o non cotti a sufficienza, soprattutto molluschi allevati in acque contaminate. Può essere trasmessa anche per contatto diretto da persona a persona attraverso rapporti sessuali; il virus è presente nelle feci 7-10 giorni prima del manifestarsi dei sintomi. Il periodo di incubazione è di 15-50 giorni. La malattia, che dura 2-3 settimane, si manifesta con la comparsa di colorazione gialla di cute e mucose, presenza di urine scure e feci chiare, debolezza, inappetenza, nausea, vomito e febbre. In presenza di tali sintomi è consigliabile sottoporsi a controllo medico. E’ disponibile la vaccinazione che fornisce una protezione già dopo 14-21 giorni dalla prima dose ed è raccomandata nei soggetti a rischio e cioè a persone affette da malattie epatiche croniche, lavoratori in ambiente a rischio, tossicodipendenti e contatti di soggetti con epatite acuta A. Molto importanti sono le norme igieniche per la prevenzione: igiene personale e delle mani, lavaggio e cottura delle verdure, cottura di molluschi, etc. ed il controllo della coltivazione e della commercializzazione dei frutti di mare.

Epatite C

L’epatite C è un infezione del fegato causata da un virus denominato Epatite C Virus (HCV). Il virus dell’HCV è presente nel sangue, quindi la trasmissione avviene attraverso l’uso delle stesse siringhe. E’ meno frequente la trasmissione materno-fetale; la trasmissione sessuale è possibile, ma meno frequente. L’infezione acuta da HCV è asintomatica in oltre 2/3 dei casi. I sintomi sono caratterizzati da dolori muscolari, nausea, vomito, febbre, dolori addominali, ittero, urine scure e feci chiare. L‘infezione acuta diventa cronica in circa l‘85% dei casi. Il 20-30% di questi pazienti sviluppa nell’arco di 10-20 anni una cirrosi con tumore al fegato. Attualmente non esiste un vaccino contro il virus dell’epatite C. Le uniche misure efficaci consistono nell’evitare lo scambio di siringhe e l’uso del profilattico nei rapporti sessuali a rischio.

Sifilide

La sifilide (o lue) è un’infezione diffusa in tutto il mondo causata da un batterio: il Treponema pallidum. Si trasmette tramite rapporti sessuali e anche durante la gravidanza dalla madre al feto. Ha un’incubazione da 3 a 90 giorni, in media 15-20 giorni. La malattia inizialmente si manifesta con una o più papule a cui si accompagna un significativo ingrossamento dei linfonodi. In pochi giorni la lesione scompare. E’ la fase primaria della malattia. Se non curata la sifilide evolve nella fase secondaria, caratterizzata dalla comparsa dopo qualche settimana di macchie rosse a palmo delle mani, piante dei piedi ed al tronco, che scompaiono da sole nel giro di qualche mese. In assenza di terapia l’infezione passa, anche dopo 10-20 anni, alla fase terziaria caratterizzata da gravi lesioni cutanee, cardiache e neurologiche. In caso di trasmissione materno-fetale ci possono essere gravi conseguenze per il bambino (aborto, danni a cute e agli organi interni). La principale misura preventiva è ovviamente costituita dall’uso corretto del preservativo. La sifilide è curata efficacemente con la penicillina, antibiotico che consente la guarigione completa.

Herpes genitale

Malattia causata dal virus Herpes simplex. Dopo il primo episodio la malattia può ripresentarsi più volte durante la vita, in coincidenza di stress psico-fisico, calo delle difese immunitarie, traumi, ecc. La trasmissione avviene tramite rapporto sessuale non protetto. Dal contagio alla comparsa dei sintomi possono passare dai 2 ai 20 giorni. La malattia si manifesta con la comparsa di piccole vescicole o erosioni, a genitali o ano. La prima volta che la malattia si manifesta causa bruciore o dolore intenso, talvolta febbre, difficoltà ad urinare e ingrossamento dei linfonodi inguinali. Le volte successive, le recidive hanno sintomatologia meno intensa e si risolvono più rapidamente. L’uso del profilattico è sempre la misura più efficace di prevenzione.

Uretriti e Vaginiti

Sono infiammazioni causate principalmente da batteri: Chlamydia, Mycoplasma, Gonococco. La trasmissione avviene durante i rapporti sessuali non protetti. L’incubazione può variare da un minimo di 2 fino a 15 giorni. La sintomatologia è caratterizzata da comparsa di bruciore, secrezioni, disturbi urinari, dolori. Talvolta invece il soggetto, pur infetto, non prova alcun disturbo. Queste infezioni, non curate, possono causare importanti complicazioni quali sterilità (sia nell’uomo che nella donna), dolori articolari, infiammazione delle ovaie, ecc. Quando colpiscono la donna in gravidanza possono inoltre causare problemi al bambino. Per evitare l’infezione si raccomanda l’uso del preservativo.

Gonorrea

La gonorrea è una malattia a trasmissione sessuale diffusa in tutto il mondo causata da un batterio contenuto nelle secrezioni genitali: la Neisseria gonorrhoeae. Si trasmette attraverso rapporti sessuali non protetti. Il nascituro si può infettare durante il parto. I sintomi e i segni più frequenti sono rappresentati da secrezioni purulente a livello dei genitali, da infiammazione. I sintomi sono molto più evidenti nei maschi. Se non trattata in maniera adeguata, nella donna, può causare problemi di sterilità. La misura preventiva è costituita dall’uso del profilattico durante i rapporti sessuali.

Scabbia

La scabbia è causata da un parassita (Sarcoptes) che scava delle gallerie nella cute e vi depone le uova. La trasmissione avviene attraverso contatti intimi e prolungati, ad esempio sessuali, con una persona malata di scabbia, ma anche tramite scambio di indumenti, di lenzuola e biancheria. E’ presente prurito intenso accentuato in particolare di notte (l’individuo si sveglia continuamente per grattarsi) con papule e lesioni lineari in particolare tra le dite delle mani, a polsi, gomiti, cavi ascellari. Le lesioni possono essere comunque presenti su tutta la superficie cutanea. Evitare il contatto intimo e prolungato con persone affette da scabbia. Evitare l’uso di indumenti infestati dall’acaro e di dormire in un letto o su lenzuola dove hanno dormito persone con questa malattia. La terapia consiste nell’applicazione di una crema a base di permetrina al 5% dal collo in giù, da ripetere dopo 15 giorni. Vanno cambiati i vestiti e la biancheria (lenzuola, federe, ecc.)

Infezioni da Papillomavirus (HPV)

Sono le infezioni causate da un virus: l’Human Papilloma Virus (HPV). Esistono più di 100 sottotipi di HPV. Alcuni provocano malattie non gravi come i condilomi, altri sono responsabili di tumori maligni come il cancro del collo dell’utero, della vulva, della vagina nella femmina; del pene, ecc… L’infezione da HPV è diffusa in tutto il mondo e si contrae già in giovane età attraverso i primi rapporti sessuali. Meno spesso tramite oggetti come asciugamani, ecc. Circa l’80% delle persone attive sessualmente si contagia nell’arco della vita, sia maschi sia femmine. La maggior parte delle persone che si infetta guarisce spontaneamente, la grande maggioranza delle infezioni si risolve entro uno–due anni. Quando l’infezione persiste, a seconda del papillomavirus (HPV) con cui ci si è infettati, si possono sviluppare nell’area genitale neoformazioni benigne (i condilomi acuminati) o nell’arco di molti anni, neoformazioni maligne, quando ci si è infettati con papillomavirus (HPV) ad alto rischio. Durante i rapporti sessuali va usato il preservativo che però non garantisce la protezione completa La vaccinazione è il mezzo più sicuro per proteggere sia maschi sia femmine. Un’elevata copertura vaccinale in entrambi porterà all’interruzione del meccanismo di trasmissione del virus. Vaccinarsi in un’età in cui i rapporti sessuali non sono ancora iniziati dà la massima protezione. La vaccinazione è efficace, ma il vaccino non combatte tutti i tipi di papillomavirus che possono causare il cancro a livello genitale e quindi le donne devono continuare ad effettuare regolarmente Pap-test. I condilomi possono essere asportati tramite laser, elettrocoagulazione, crioterapia o con l’applicazione di imiquimod o podofilina ecc. In caso di tumore del collo dell’utero, se in forma iniziale, si procede con la conizzazione (resenzione della cervice); se in stadio avanzato si procede con intervento chirurgico più allargato con radio e/o chemioterapia. A. Padulo- V. De Rosa 3^I