di Anna Klaudia Fabbrocini-Nella primavera del 1945 la IV Armata jugoslava si è mobilitata per occupare la
Venezia Giulia prima dell’arrivo degli alleati e occupò l’ Istria,
Trieste e Gorizia. Mentre le autorità militari cercavano di legittimare la nuova
situazione territoriale, la polizia segreta jugoslava si muoveva per
arrestare i rappresentanti del Comitato di Liberazione Nazionale e delle
organizzazioni antifasciste italiane, contrarie all’annessione della Venezia Giulia
alla Jugoslavia. Dal maggio 1945 sono stati molti i massacri a Trieste, Gorizia,
Istria e Fiume. Tra le vittime ci furono rappresentanti del fascismo, ufficiali e
funzionari pubblici, rappresentanti dell’alta dirigenza italiana, esponenti di
organizzazioni partigiane o antifasciste, sloveni e croati anticomunisti, cittadini
italiani di nazionalità croata e slovena: tutti coloro che avrebbero potuto opporsi
all’occupazione slava. Ma che vuol dire “FOBIE?” L’obiettivo dei partigiani
jugoslavi, per alcuni, era quello di ribellarsi con un’insurrezione popolare ai crimini di
guerra subiti durante il periodo fascista, per altri teorici, invece, fu un genocidio finalizzato
alla pulizia etnica nei confronti degli italiani. Le fobie non erano altro che dirupi
sotterranei molto profondi, quasi come un palazzo ,dove venivano buttate i pochi italiani
che erano riusciti a sopravvivere alle varie torture. Sfigurati, picchiati, venivano buttati nelle fobie.