LE DONNE IRANIANE
(Autore sconosciuto)
Le donne iraniane
issano i capelli tagliati
come bandiere.
Li fanno sventolare,
finalmente liberi,
nel vento.
Li fanno respirare,
nell’aria leggera,
fuori dai divieti
e dalle costrizioni.
Le donne iraniane
issano il loro coraggio,
lo innalzano
sulla violenza,
sui pregiudizi,
sulla schiavitù,
sulla sofferenza
delle loro vite separate.
E sfondano muri,
muovono le nuvole,
fanno scorrere parole
di libertà,
lungo i fiumi,
fino al mare.
Le donne iraniane
innalzano i loro canti
e li disperdono nel mondo,
che arrivino ovunque
a testimoniare
che la loro voglia di vita
vince
su ogni sopraffazione
di Gloria Tondo e Maria Baldassarre La lettura dei versi di questa poesia dedicata alle donne iraniane ha fatto nascere in noi una strana emozione, un misto di dispiacere, rabbia, orgoglio e speranza. Crediamo che ciò dipenda dal fatto che il poeta usa parole come “leggerezza”, “vastità”, “altezza”, per fare riferimento all’ottusità, alla piccolezza e alle bassezze umane, che hanno provocato la tragedia vissuta dalle donne in Iran. Sono due le giovani ragazze che, poco tempo fa, sono state uccise dalla polizia morale iraniana: la ventiduenne Mahsa Amini, massacrata dalla polizia perché non indossava correttamente l’hijab, e Hadis Najafi, detta anche “la ragazza della coda”, freddata da sei colpi di pistola per aver protestato tagliandosi i capelli. Due donne colpevoli di voler reclamare il proprio diritto di essere libere, senza tra l’altro arrecare danni agli altri. Nei versi viene quasi descritto un “campo di battaglia”, dove espressioni come “issano”, “bandiere”, “sventolare”, “aria”, “innalzano” si oppongono ad espressioni come “divieti”, “costrizioni”, “violenza”, “sofferenza”. E tutto ciò ci fa sperare che un giorno questi nobili sentimenti possano porre fine alle attuali miserie morali e sfondare i muri di divieti e pregiudizi, per vincere le sopraffazioni e conquistare finalmente la libertà tanto desiderata.