di Marika Stanzione   Cara Professoressa Stanzione, non credevo che la parola normalità fosse così speciale. Quando il sindaco ha chiuso le scuole per quindici giorni ero contenta, potevo dormire fino a tardi giocare fuori e non fare niente. Così non é stato, dopo pochi giorni ho capito che c’era e c’è un problema che preoccupa  tutta l’Italia ,il coronavirus (covid19),un virus che sta uccidendo tante persone, un virus al quale non c’e una cura. Il nostro sindaco come quello di altre città, ci chiede di restare a casa, di non uscire, di non stare a contatto con gli altri, di restare ognuno nelle proprie case, di uscire (gli adulti) solo per estrema necessità. Papà  è costretto ad andare a lavorare essendo camionista ,purtroppo la sua ditta non chiude, mamma esce solo per la spesa. La vedo ascoltare spesso le notizie al tg, soprattutto segue le notizie che riguardano la nostra città, dove purtroppo risultano cinque persone contagiate .Quello che mi manca di piú é andare dai miei nonni ,la domenica,stare un pó con il mio cuginetto che abita lí e con mia zia. Mai avrei creduto che la scuola mi sarebbe mancata ,mi mancano i miei amici, le professoresse ,ascoltare le lezioni da vicino, anche se stiamo cercando di fare lezione tramite i computer ,non é la stessa cosa . In classe puoi confrontarti ,dire la tua ,ridere con i professori  di qualcosa che accade  in classe. Passare le giornate  le giornate a svegliarsi tardi, giocare per un tempo che non sappiamo quando finirà ,non é poi cosí divertente .Spero che questo virus scompaia al più presto possibile ,così potremo finalmente ritornare alla NORMALITÀ . Professoressa Stanzione mi mancate,un bacio ANDRÀ TUTTO BENE )