di Giacomo Carli 2^ B. – L’attenzione di questo mio articolo è tutta rivolta ad un insetto laborioso.
Le api sono dei piccoli indispensabili e instancabili insetti!!
Le api al giorno d’oggi purtroppo sono gravemente in pericolo di estinzione, sono indispensabili per la vita di molte piante per il loro continuo volare e trasportare il polline che permette la riproduzione di molte di esse.
Senza le api scomparirebbero cereali, frutta e verdura.
La causa di questa forte minaccia per la loro estinzione è dovuta all’uso dei pesticidi chimici ed erbicidi che l’uomo fa in agricoltura e in più si deva aggiungere il cambiamento del clima ; sono questi due fattori che rendono le api più vulnerabili dai parassiti, virus e funghi.
Si conosce perfettamente il ‘lavoro’ di questi piccoli insetti che grazie alle loro zampe, soprattutto quelle posteriori sulle quali hanno una specie di contenitore si attacca il polline mentre su quelle anteriori ci sono delle piccole spazzole usate per pulire le varie parti del corpo.
Le api possiedono degli occhi grandi che permettono una visuale a 360°, le antenne servono a sentire gli odori e la temperatura.
Sulla testa hanno anche una specie di proboscide con la quale aspirano acqua o nettare dai fiori.
Le api hanno anche una struttura sociale che differenzia i loro compiti: le api operaie che volano sempre nel raggio di pochi chilometri dall’alveare dove risiede l’ape regina che è la madre di tutte le api che sono in quell’alveare.
Se qualcuno le minaccia si difendono pungendolo con il pungiglione che dopo la puntura solitamente resta conficcato nel corpo della vittima e l’ape da lì a poco muore.
Quest’estate una mattina nella mia casetta ci siamo accorti che nella notte l’ ape regina aveva deciso di rifugiarsi dentro al cassettone della tapparella e quindi è anche arrivato tutto il seguito di api operaie.
Abbiamo dovuto chiamare i Vigili del Fuoco che appurato si trattasse di api e non di vespe ci hanno detto che non potevano intervenire in quanto è una specie protetta e che avremmo dovuto chiamare un apicoltore.
Il giorno dopo infatti verso sera, perché durante il giorno le api sono fuori, è arrivato l’apicoltore che con una specie di aspirapolvere collegato ad un’arnia le ha portate via lasciandoci una parte di favo dove all’interno c’era già del miel.
Bisogna aggiungere anche che grazie al lavoro delle api, l’uomo può anche avere la Propoli e la cera.