a cura di Aleksander Tako, Martina Campanelli, Nico Maria Durante – classe V/B – scuola Primaria- plesso Giovanni XXIII –
In Toscana, a San Casciano dei Bagni, ricoperte dal fango per circa 2300 anni, sono state ritrovate 24 statue in bronzo; 5 di esse alte circa un metro e tutte completamente integre. Questa è la più importante scoperta dopo i bronzi di Riace del 1972. Realizzate da artigiani locali, le 24 statuette in bronzo risalgono al II secolo a.C. e il I secolo d.C., tra la fase etrusca e quella romana. Queste statue si trovano in un museo a San Casciano fatto apposta per loro. Il santuario del bagno grande, dove sono state ritrovate le statue, era un posto dove le persone si riunivano per pregare, per fare offerte alle divinità e per curarsi, immergendosi nell’acqua calda che ancora oggi sgorga alla temperatura di 38°/42°. Era anche un luogo dove veniva praticata la medicina,infatti sono stati ritrovati degli strumenti medici e sale chirurgiche. Si ipotizza che vicino a queste ci fossero altre strutture dove la gente che andava a curarsi poteva trascorrere la notte. Le statuette viste da vicino esprimono coraggio, forza, fede e speranza verso il soprannaturale. Su queste statue sono scritti i nomi di famiglie e di città da dove provenivano e quindi, ci fanno capire la vita delle persone comuni a differenza di altre scoperte riferite sempre a imperatori o condottieri. Da queste statue si deducono dei pezzi di storia etrusca che senza di esse non potevano essere scoperti. I sacerdoti che guardavano i fulmini per scoprire la volontà degli dei interpretarono, in modo negativo, il fulmine che cadde sul santuario e si ipotizza che abbiano dedotto che ogni oggetto di quel santuario doveva essere sepolto. Così queste statue sono arrivate fino a noi.