Oggi, 19 novembre 2022, alle ore 15, abbiamo assistito, nel Salone dei quadri del Comune di Sessa Aurunca, all’incontro tra il prof. Giovanni Battista Abbate, Dirigente scolastico dell’I.S.”A.Nifo, docenti, alunni del Liceo scientifico, classico, artistico, musicale, semplici cittadini e Laura Ephrikian, attrice, pittrice e autrice del libro autobiografico “Una famiglia armena”. |
Donna dolcissima e ancora straordinariamente bella, suo malgrado, poiché ci ha confessato con candore che, durante la sua vita, avrebbe voluto sempre essere giudicata solo per le sue esperienze artistiche e umane, Laura ci ha donato un pomeriggio incantevole e coinvolgente. |
Interessante è stato l’intervento del sig. Michele Calenzo, dell’associazione ASSOPACE, che si occupa dell’accoglienza dei rifugiati politici in territorio sessano dal 2001, che ha introdotto l’argomento dei diritti umani. |
Al convegno è stato presente il prof. Emanuele Alibrandi, che ci ha fatto conoscere il martirio del popolo armeno che si protrae dal 1915 fino ad oggi. |
Anche la Ephrikian ci ha parlato alla sua maniera, semplice e straordinariamente appassionante, del dramma del suo popolo e delle sue esperienze in Africa. |
L’autrice, ci ha raccontato come ad un certo punto della sua vita ha sentito l’urgenza di scrivere il libro, che sta presentando in tutta Italia, e ci ha detto: «Ho sempre volto scrivere questo libro, fin da quando, ragazzina, ho trovato le lettere d’amore dei miei nonni. Per anni non mi sono sentita in grado di affrontare una storia così grande. So che molti hanno rifiutato di conoscere quella storia, mio nonno ha detto poche cose a mio padre; mio padre ha detto a me le cose fondamentali. Non mi bastava». |
Significativa è la postfazione di Walter Veltroni, che noi condividiamo completamente: «Sfogliando ad una ad una le pagine di questo libro di Laura Ephrikian, par quasi di udire la sua voce dolce e melodiosa come una poesia. Quella voce che cattura chiunque la ascolti, chiunque la incontri lungo il proprio cammino. Rapisce, incanta, Laura. |
E ancora una volta la nostra beneamata autrice ha scelto con cura, passione e Amore le parole da scrivere per esprimere al meglio fatti, episodi e flash – del proprio adorato e “sentito” passato – che alla fine sgorgano inevitabilmente in un solo argomento a lei sempre caro: le sue origini armene. |
Un passato che con il trascorrere del tempo è diventato sempre più prezioso per lei, sempre più forte da non potere passare più inosservato, dunque un passato vissuto nella notte dei tempi, ma forse non compreso appieno, riscoperto con la maturità, un passato studiato – non senza sofferenza e lacrime – nei minimi dettagli, “digerito”, riesaminato, accettato ed esploso. |
Il manoscritto prende le mosse, in maniera del tutto naturale, dalle origini: la travagliata e meravigliosa storia d’amore dei nonni Akop e Laura vissuta da noi lettori tramite le poetiche lettere che si scrivevano, il rapporto di Laura con il padre e con la madre.» |
Spicca, nella seconda pagina del testo, la splendida poesia di Laura, dedicata alla tragedia del popolo armeno nonché inno alla pace, composta dopo il suo viaggio nei luoghi in cui era nato il nonno Akop: |
Allora sola, disperata, |
tornai davanti al braciere |
in cui brucia la fiamma |
eterna, e nel cuore |
mi sentii nascere la |
parola “ODIO”, e mentre |
lacrime di dolore |
scorrevano tra le mie |
mani giunte, sentii |
che l’odio non mi |
apparteneva e pregai |
solo che qualcuno |
dicesse: “Perdonateci”. |
LA REDAZIONE –