MARINA GALLUCCI – Le discipline che si studiano al Liceo Classico “Agostino Nifo” nell’arco dei cinque anni sono Italiano, Lingua e letteratura inglese, Geostoria, Storia, Filosofia, Matematica, Fisica, Scienze Naturali, Storia dell’arte, Scienze Motorie e Sportive, Diritto, Informatica/Robotica, Religione, oltre alle due che maggiormente caratterizzano i licei classici: LATINO e GRECO. Il Nifo offre quindi agli allievi la possibilità di conseguire non solo una vasta conoscenza umanistica, un buon metodo di studio, una capacità di riflessione critica sulla realtà contemporanea, ma anche un’ampia formazione culturale di base che consentirà loro, alla fine del percorso liceale, di proseguire gli studi in qualsivoglia università. Purtroppo, però, taluni mettono in discussione l’utilità dello studio del LATINO e del GRECO (antico), definendoli erroneamente “lingue morte”; sì, erroneamente, perché anche se non hanno più una valenza comunicativa, essi vivono ancora nella nostra lingua (persino nel nostro dialetto!) e nella nostra cultura. Conoscere il LATINO e il GRECO da un lato ci consente di risalire alle origini di una immensa parte del lessico italiano, facendoci penetrare nel cuore delle cose, nonché di acquisire le nozioni di base per interpretare tutte le lingue moderne, dall’altro ci permette di affrontare direttamente testi che rappresentano le testimonianze del mondo antico, asse portante della storia e dello sviluppo della civiltà europea occidentale, delle quali sono disseminate la comunicazione, la letteratura, le arti, le scienze; in virtù di ciò le Lingue Classiche non ci allontanano nel tempo, non ci distolgono dal presente, ma, anzi, ci introducono nella realtà. Tuttavia l’utilità di studiare lingue di così articolata e sofisticata struttura risiede soprattutto nella loro capacità di abituare prima, e allenare dopo, la mente dello studente a smontare e rimontare un concetto, per adattarlo alle diverse lingue e alle differenti modalità di formazione del pensiero. Tradurre dall’Italiano al LATINO o al GRECO e viceversa, in un cammino di progressiva complessità nel corso del liceo, effettivamente stimola la giovane mente non solo a cogliere le variazioni di significato della Lingua Madre, a comprenderne le strutture profonde e, di conseguenza, a irrobustirne la padronanza e l’uso corretto e consapevole, ma anche a sviluppare il pensiero logico, a operare scelte ragionate, ad approcciare i concetti in maniera flessibile e modulare, in un’efficace palestra di “problem solving”, preziosa eredità di un’epoca passata. Il LATINO e il GRECO sono quindi strumenti essenziali per lo sviluppo della “forma mentis”, per capire meglio se stessi e la propria cultura e per essere proiettati in una dimensione europea, pronti ad accettare le specificità e le differenze culturali… altro che “lingue morte”!