Si è svolta mercoledì 5 aprile 2023, presso il Museo Didattico dell’Istituto Comprensivo “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto, una gradita visita da parte dell’ “Assessore ai Beni Culturali” Angelita Pino che, in occasione della mostra di incisioni “Tracce di Memoria – Sesta Edizione Premio Internazionale di Incisione Giorgia Alesci”, ha voluto omaggiare con la sua presenza una realtà culturale e artistica che da ormai venti anni ha una grande importanza per la città e che andrebbe ulteriormente valorizzata. Accolta dalla Dirigente Scolastica prof.ssa Felicia Maria Oliveri, dal prof. Enzo Napoli, dalla referente del Laboratorio d’Arte prof.ssa Sabina Bruzzese e da due classi della scuola secondaria di primo grado – pur essendo stata presente brevemente all’inaugurazione avvenuta l’8 marzo – l’assessora ha avuto così l’opportunità di ammirare con più attenzione l’esposizione di incisioni, le varie istallazioni artistiche e di complimentarsi per le attività che quotidianamente si realizzano presso il Museo Didattico. La stessa è stata poi molto disponibile a interloquire con gli alunni presenti ed ha accettato con grande piacere di essere intervistata da alcune ragazze.
Ecco come ha risposto alle domande che le sono state rivolte sul ruolo istituzionale che da pochi mesi ricopre…
Assessora Pino, la ringraziamo innanzi tutto per il tempo che ci sta dedicando e le vorremmo subito chiedere qual è la responsabilità politica ed etica da cui si sente investita.
Grazie a voi, ragazze. Comunque, per rispondervi, direi che essere assessore in generale comporta mettersi al servizio della città, perché noi non facciamo altro che assumerci una responsabilità e metterci al servizio dei cittadini. Io, in particolare, sono “Assessore alla Cultura e agli Eventi” della città di Barcellona Pozzo di Gotto ed è mio dovere – ma per me è anche un vero piacere – partecipare agli eventi culturali che ci sono in città, esserne io la promotrice e cercare di far vivere il più possibile la città dal punto di vista culturale. Perché penso che in generale si cresca attraverso la cultura: cresco io, crescete voi giovani, cresce la cittadinanza.
Ritiene, da quando ha ricevuto il mandato, di aver realizzato in parte o in toto quanto si era proposta?
Ho ricevuto il mandato solo un paio di mesi fa, a fine gennaio, e diciamo che mi sono trovata fin da subito ad affrontare delle urgenze ed emergenze nel mio settore che ho cercato di fronteggiare al meglio, mettendoci tanto sacrificio, tanto lavoro e dedicandoci tantissimo tempo. Possiamo dire che, per alcune cose che mi ero prefissata già da subito, in due mesi mi posso ritenere abbastanza soddisfatta. Ma ancora è soltanto una piccolissima parte del programma che avrei in mente… Subito si è organizzato il Carnevale, che abbiamo realizzato in pochissimo tempo mettendoci tanto sacrificio, ma soprattutto che si è fatto per amore nei confronti di questa città, anche perché ci sono tante persone che lavorano per essa, senza magari dirlo, senza avere nulla in cambio e senza ricevere nulla economicamente. Ed alcuni di questi sono, ad esempio, i ragazzi che lavorano ai carri di Carnevale, che se ne occupano non certamente per un mese solo, ma tutto l’anno, ed hanno bisogno poi del Comune per poter realizzare la sfilata che tutti voi vedete. Poi c’è anche stato il riavvio del Teatro Mandanici, di cui si doveva programmare/riprogrammare la stagione, e che si sta già concretizzando. E poi gli eventi di Pasqua… Insomma, sono state diverse le cose fatte in due mesi di cui mi ritengo abbastanza soddisfatta, anche se è soltanto una piccola parte del programma che vorrei realizzare…
Quando si ricoprono ruoli istituzionali di prestigio si è soggetti a volte alle critiche dei cittadini… Come vive tutto ciò?
È inevitabile che ci siano critiche. Anche la prima volta, quando sono stata assessore nella precedente amministrazione, ci sono state, ci sono ancora ed è giusto che ci siano. Perché ai cittadini, ai quali prestiamo servizio, dobbiamo dare delle risposte, per questo il ruolo dell’amministratore è sempre sotto osservazione da parte loro. Le critiche, in particolare, non le prendo assolutamente male, non mi hanno mai particolarmente turbato… Certo, ci si può rimanere male quando sono fatte soltanto per farle, quando sono critiche “distruttive”, che non ti danno soluzioni e suggerimenti. Invece le critiche “costruttive”, che comportano un consiglio e un suggerimento per il futuro, su come si può fare meglio, le accetto volentieri perché mi aiutano nel mio ruolo al servizio della città. Quindi le critiche ben vengano, se sono costruttive, perché ci aiutano a crescere e a fare meglio.
Organizzare un evento per il bene collettivo e di tutta la comunità è un compito molto arduo. Si avvale di alcuni collaboratori o di personale specializzato nel settore?
Sì certamente, perché tutto quello che si fa, da sola non lo potrei sicuramente fare. Io ci metto l’idea e la programmazione, collaboro fattivamente e attivamente ad un progetto in maniera quotidiana, poiché il lavoro non è soltanto quello che viene svolto al Comune con la presenza in loco ma è quello che continua poi a casa, con le telefonate e i messaggi anche di sera e di notte. Se si vuole fare qualcosa per la città bisogna per forza farla così. Quindi, sì, mi avvalgo di collaboratori. C’è un “Ufficio Cultura e Turismo”, ma sono solo in due impiegati ed il lavoro è davvero tanto. Poi c’è l’”Ufficio Teatro”, che mi aiuta a programmare tutti gli eventi del Teatro Mandanici. Inoltre non bisogna dimenticare la burocrazia, di cui si deve tener conto e che rallenta di molto gli iter con autorizzazioni che molti non conoscono, come l’Ufficio SUAV, il Commissariato… Basti pensare al Carnevale, per il quale è stato necessario un consistente servizio d’ordine per garantire la sicurezza e un vero e proprio “tour de force”, che però ho affrontato volentieri perché per me è stata una scommessa in cui credevo moltissimo. Sono stata, infatti, sin da subito convinta che, al di là dei problemi molto più gravi che ci sono a Barcellona, i cittadini sentissero il bisogno, dopo due anni di pandemia, di riappropriarsi di un importante momento collettivo di condivisione. Così come spero che ce ne possano essere presto altri, che facciano rivivere il centro città e aiutino le attività commerciali a risollevarsi, come ad esempio una “Notte Bianca” che ho già in programma di realizzare…
Pur nell’importanza del settore di cui si occupa, vorrebbe ricoprire un altro ruolo amministrativo che fosse più direttamente coinvolto nei problemi che la cittadinanza sente più urgenti?
Diciamo che, se io dovessi avere assegnata un’altra delega, un altro settore, lo prenderei assolutamente ben volentieri, perché è comunque un servizio alla città. Noi assessori, però, collaboriamo tutti e, anche se ognuno si occupa specificatamente del settore assegnato con la propria delega, ci sentiamo spesso per confrontarci, dare e ricevere suggerimenti, quindi ciascuno ha sentore delle problematiche della città anche se non inerenti il proprio settore e dà sempre un contributo, pur non occupandosene direttamente, facendosi portavoce delle istanze ricevute da parte dei cittadini. Perciò, in virtù di questo clima collaborativo, anch’io do già il mio contributo in altri settori più problematici.
Grazie ancora per la sua disponibilità, avv. Pino, per la sua visita e l’aiuto che dà con tanta energia alla crescita della città. L’aspettiamo per la prossima occasione.
Grazie a voi, ragazze, per la vostra curiosità e l’interesse. Cercate di non perderli in futuro.
Doris Paffumi, Giulia Mazzeo e Aurora Miano