di Federica Minopoli (classe 4^E) – Il consumo energetico sta assumendo sempre più importanza, soprattutto in relazione al degrado delle condizioni ambientali.
Per questo motivo, Il fenomeno dell’inquinamento costituisce oggi un problema con scarse probabilità di soluzione e, ad aggravare tale problema, vi è un utilizzo sempre maggiore delle fonti energetiche non rinnovabili, come gas, petrolio, metano e carbon fossile. L’accesso a tali fonti è indispensabile per lo sviluppo socio-economico, per migliorare la qualità della vita e per soddisfare i bisogni umani.
È evidente che l’energia e il progresso siano legate tra loro da un legame biunivoco. Infatti, le risorse disponibili favoriscono il progresso tecnologico, come il continuo miglioramento dei computer oppure degli smartphone.
Il consumo energetico tuttavia, non è affatto un fenomeno recente, ma risale ai tempi più antichi
della storia umana. Già nella preistoria l’uomo comprese che l’energia avrebbe migliorato la sua
vita, portandolo ad un sempre maggiore utilizzo del fuoco. Successivamente, nel Medioevo vi fu
la diffusione dei mulini a vento ed acqua, già presenti in misura minore nell’antichità, che favorirono lo sviluppo dell’agricoltura. Ma il vero e proprio sviluppo si ebbe con la prima rivoluzione industriale durante la quale l’energia divenne indispensabile. Nel corso del XIX secolo si capì che il petrolio poteva essere, come rappresenta ancora oggi, la più grande fonte energetica. Nel periodo che seguì la prima guerra mondiale, iniziarono gli studi circa l’energia nucleare che portarono all’esplosione di una bomba durante la seconda guerra mondiale provocando danni inimmaginabili. Al termine della guerra la necessità energetica aumentò
in modo impressionante fino ad arrivare alla situazione attuale. Il petrolio rappresenta la
principale fonte di energia e senza di esso la nostra società subirebbe danni irreparabili. Esso è
presente, ad esempio, nei carburanti per le automobili, oppure alimenta i macchinari presenti nelle
industrie e, come sappiamo, senza macchinari non c’è produzione e senza produzione non c’è
sviluppo. Attualmente non si pensa che queste fonti prima o poi esauriranno e ne
consumiamo una quantità sempre maggiore. Le fonti energetiche si distinguono in fonti rinnovabili
e non rinnovabili. Quelle non rinnovabili sono rappresentate da tutte quelle fonti che porteranno
l’uomo alla rovina, principalmente per due motivi: influiscono in modo violento sull’ambiente
distruggendo l’ecosistema; poi, una volta esaurite, l’uomo si ritroverà senza energia da utilizzare
per lo sviluppo socio-economico. L’ideale, sarebbe utilizzare le fonti rinnovabili come l’acqua, il
sole, il vento, l’energia geotermica e le biomasse. In alcuni Paesi già vi è l’utilizzo di tali fonti. Ad
esempio, l’Olanda è nota come “LA NAZIONE DEI MULINI” proprio perché costruiscono mulini da
cui ricavare energia eolica. L’Olanda rappresenta il futuro energetico, futuro che dovrebbe essere
preso in considerazione da tutti gli altri Paesi. Un’altra fonte naturale che fortunatamente sta
incombendo in molte nazioni, è costituita dai pannelli solari. Essi assorbono la luce del sole tramutandola in
energia, che può essere utilizzata non solo come corrente elettrica, ma anche per il riscaldamento
dell’acqua. L’ultima fonte scoperta di recente, è l’energia delle biomasse. Per biomasse si
intendono quei materiali che possono essere usati direttamente come combustibili. Esempi di
biomasse sono i residui agricoli, i residui forestali e i residui del legno, insomma tutti i residui di
natura biologica. Infine abbiamo l’energia geotermica che sfrutta il calore della Terra tramite i
vulcani, sorgenti termali, geyser ed altri. Tutti noi dovremmo comprendere che l’utilizzo
di queste energie, porta effetti positivi e quindi, bisognerebbe eliminare tutte quelle energie che
comportano danni ambientali e che, prima o poi, esauriranno. Le fonti rinnovabili, quindi,
condurranno l’uomo verso un mondo migliore.