Una bambina di 11 anni è stata soccorsa, nella notte, mentre si trovava a 10 miglia dalla costa di Lampedusa dopo un naufragio: era aggrappata a una tavola di legno e aveva un giubbotto di salvataggio. Non giriamo la testa dall’altra parte. La storia del salvataggio in mare di una bambina di 11 anni, sopravvissuta a un naufragio, mi tocca profondamente e mi costringe a riflettere su temi di umanità, solidarietà e responsabilità. Questo evento non è solo un fatto di cronaca, ma rappresenta uno specchio della nostra società. Quante volte, di fronte a tragedie come queste, preferiamo girare la testa dall’altra parte, ignorando ciò che accade intorno a noi? È facile distanziarsi, pensare che questi drammi non ci riguardino, ma la verità è che dietro ogni storia ci sono vite reali, persone con sogni, paure e speranze. Dobbiamo chiederci “cosa possiamo fare per non rimanere indifferenti?” La soluzione è guardare l’altro, significa riconoscere l’umanità altrui, essere disposti ad agire e mostrare empatia. Anche un piccolo gesto di attenzione o solidarietà può fare la differenza. in un mondo spesso segnato dall’individualismo, storie come questa ci ricordano che siamo tutti legati e che il destino di uno può riflettere quello di tutti. Questa storia mi ha colpito molto perchè penso quanto debba essere stato difficile per questa bambina affrontare qualcosa di così grande alla sua età. Non riesco a immaginare la paura e la solitudine che deve aver provato. Questo mi fa capire quanto sia importante non ignorare il dolore degli altri e cercare, nel nostro piccolo, di essere un sostegno per chi ha bisogno, sempre.

Serena Losavio

classe 2^ C