di Carola Ferrocino   L’altalena continua a dondolare, non si ferma mai, è un ciclo eterno, ricorda quello della vita che, tra i suoi alti e bassi, si presenta come una grande avventura. Vado sempre più in alto fino a toccare il cielo e, nel mentre, la mente ripercorre tutti i momenti più belli della mia vita: un pranzo con gli amici, un’uscita con la famiglia, un 9 in inglese per il quale avevo studiato duramente, una chiamata con il nonno che mi fa ricordare quando ci si poteva abbracciare, un allenamento con mio padre che oramai è sempre a lavoro, una chiacchierata con mia madre, un’ora con la mia amica e anche degli sfocati ricordi di quando ero piccola e inconsapevole di come la vita, talvolta, potesse essere dura. Pian piano, però, questi bellissimi ricordi diventano sempre più sfocati e lontani e, mentre l’altalena va giù, lascia il posto a ricordi tristi e duri: le lacrime cadute nel vento a causa di una persona che mi ha deluso, gli sbagli che hanno portato solo brutte conseguenze, una litigata con gli amici, un piccolo momento di rabbia verso qualcuno che mi ha fatto diventare aggressiva e malvagia, le bugie dette con il solo scopo di nascondere la verità, le discussioni e anche un brutto voto preso nonostante le innumerevoli ore di studio. L’altalena si ferma e, di colpo, anche i ricordi si arrestano. Sto per ritornare ad un punto neutro nel quale le cose non vanno né male né bene, solo indifferenza e tanta solitudine. Perché mi sento sola? Perché? Improvvisamente mi accorgo che sull’altalena accanto alla mia dondola la mia amica di sempre, sembra così felice e a tratti la invidio. I nostri movimenti sono asincroni, se lei è up, io sono down e subito dopo i nostri ruoli di invertono. Ora tutto mi è più chiaro: non sono l’unica ad affrontare gli alti e bassi della vita e la presenza di una persona cara riduce il senso di solitudine e mi dà la giusta energia per affrontare i momenti brutti e per godere a pieno dei momenti felici.