di Maristella Regano, 3E
Ah, l’adolescenza! Un periodo così meravigliosamente bello quanto problematico, nel quale riusciamo a sentirci inutili anche quando siamo importanti per qualcuno.
Uno dei fattori che determinano i nostri malumori è sicuramente la trasformazione fisica che noi adolescenti viviamo.
Cammino con fierezza verso la mia stanza, mi guardo allo specchio e vedo qualcosa di diverso in me. Inizialmente il mio occhio è colpito dalla mia statura, divenuta il doppio, per non parlare del fisico, più assottigliato di come ricordavo.
“Wow”, ripeto tra me e me. Inizio ad avvicinarmi per ammirare il cambiamento da vicino. Il viso, sottile e lucente, gli occhi si sono fatti più grandi, le labbra più carnose e gli zigomi notevolmente marcati, insomma, non mi sembro più io, ormai la “me” tozza, impacciata e bruttina ha lasciato posto alla nuova “me”, decisamente più fiera e baldosa. Forse troppo fiera…
In questo periodo, sento tante emozioni forti, che mi danno la possibilità di esprimermi per ciò che sono veramente…queste spesso fuoriescono in famiglia.
A casa sono sempre arrabbiata; sento, in alcune circostanze, come se fra i miei genitori e me ci fosse un muro. Il muro lo creo io, convinta che i miei genitori possano essere troppo grandi per capirmi… passa dunque in secondo piano il fatto che anche loro sono stati adolescenti quanto me e per quanto possano essere adulti riusciranno sempre a capirmi.
Anche il rapporto con i miei coetanei è cambiato parecchio. Con i miei amici sto bene, certo non troverò mai il bene che sono abituata a ricevere dalla mia famiglia, ma vedo nel gruppo di amici un rapporto complementare…Nella maggior parte dei casi la pensiamo alla stessa maniera, e quando questo non succede, mi piace tenere un discorso con loro, sentendo le idee di ogni singolo componente del gruppo. Penso che tra amici non ci dovrebbero essere odio e falsità: se qualcosa non quadra la si dice in faccia, come si usa dire, senza criticare alle spalle… Paragonerei la nostra amicizia a un semplicissimo puzzle: anche se molto scontata questa metafora vi dovrebbe far capire quanto riusciamo a completarci fra noi, e seppur abbiamo immagini diverse riusciamo ad unirci formando un puzzle che raffigurerà un’immagine unica.
Nell’adolescenza ci saranno sempre tante responsabilità e difficoltà, infatti ci capita di sentire la nostalgia dell’infanzia proprio per il peso delle azioni e dei comportamenti che sentiamo sulle spalle ma questo periodo, seppur difficile, ci serve a diventare uomini e donne pronti ad affrontare il futuro, ricordando i momenti “no” che hanno fatto parte di questa tappa, ma che sono stati i momenti fondamentali che ci hanno resi quel che saremo in futuro…