di Felice Giorgino, 1^G
Quest’anno, io e i miei compagni, abbiamo partecipato ad un bellissimo progetto chiamato “Abbecedario della Cittadinanza democratica”. Quest’attività, a parere mio, è stata molto utile per imparare a mettere in pratica diversi valori, come quello della collaborazione e del sacrificio: infatti spesso molti di noi per svolgere le varie ricerche hanno dovuto rimandare un proprio impegno. Una mattina, la nostra professoressa di italiano, ci ha comunicato che avremmo partecipato a questo progetto, dicendoci che l’obiettivo sarebbe stato quello di collegare alcune materie alla parola “Curiosità”. Tutti siamo rimasti un po’ spiazzati: ci spaventava l’idea di dover svolgere così tante ricerche per tutte le materie, ma andando avanti con il lavoro, tutto è sembrato più facile. Le prime materie su cui abbiamo lavorato sono state italiano e storia. In italiano abbiamo pensato al mito, del resto questo è nato grazie alla curiosità dell’uomo e in storia alle invenzioni durante il periodo medievale. La professoressa, poi, ha formato i gruppi. Io ho svolto la ricerca sul mito: è stato molto interessante approfondire i diversi miti perché mi ha dato la possibilità di scoprirne alcuni non studiati durante l’anno. Con la professoressa di scienze, invece, abbiamo scelto come argomento l’acqua. In particolare abbiamo approfondito questo elemento presente nel nostro territorio in particolare nella la zona delle Murge. In questo caso, però, è stata la professoressa a fornirci le ricerche. In tecnologia, invece, ha destato la nostra curiosità il designer italiano Bruno Munari. Dopo aver svolto le varie ricerche, ci siamo dedicati alla parte più divertente del lavoro: abbiamo realizzato la ciotola delle Maldive: partendo da un semplice foglio d’album, abbiamo creato una ciotola con motivi geometrici. Infine con la professoressa di francese abbiamo parlato della Tour Eiffel e ammetto di essere rimasto stupito: credevo fosse un semplice elemento estetico, invece, in passato è stata utilizzata per la mostra universale. Dopo aver svolto le varie ricerche, abbiamo scelto in quale modo esporre i lavori: alla fine la nostra scelta è ricaduta su un Genially. Abbiamo inserito all’interno della presentazione tutti i nostri lavori con immagini e animazioni; c’è voluto un po’ di tempo e negli ultimi giorni abbiamo apportato le modifiche finali. Prima di recarci all’Università degli Studi di Bari, la professoressa Suriano ha deciso chi avrebbe dovuto presentare il lavoro: io sono stato scelto anche se questo mi faceva stare tanto in ansia. All’inizio infatti non sono stato molto contento. Dopo aver studiato, abbiamo iniziato a provare con i professori, durante questa fase mi sono tranquillizzato. Arrivato il grande giorno, ero molto in ansia. Alle tre ci siamo diretti verso Bari, ammetto che per tutto il viaggio ho dovuto sopportare il mal di pancia più forte della mia vita. Arrivati all’Università mi sono rilassato un po’ e dopo aver ascoltato le quattro classi della scuola “Michelangelo” di Bari, finalmente è toccato a noi. Quel momento sembrava non arrivare mai. Tutto è andato liscio come l’olio, tranne un mio piccolo blocco dovuto all’emozione però sono stato bravo a riallacciarmi al discorso. Questo progetto, secondo me, mi ha fatto crescere molto: ho imparato ad organizzarmi con i compagni, abbiamo compreso il vero spirito della collaborazione e, personalmente, ho sconfitto alcune mie paure, come quella di parlare in pubblico o di non ricordare qualcosa e fare brutte figure. E’ stata un’esperienza bellissima e non la dimenticherò mai!