di Margherita Bigarello, ex Classe 3^A. – Buongiorno cari lettori e lettrici della nostra testata giornalistica “FOSCARINI NEWS” oggi vorrei sottoporvi un argomento di cui non tutti ne sanno dell’esistenza. Forse è più conosciuto come opportunismo che, come sappiamo, è pressoché indispensabile per la sopravvivenza in natura. Di seguito vi illustrerò due esempi molto interessanti che accadono realmente dove, nel primo è coinvolto il vasto regno degli insetti, mentre nel secondo un fungo riesce ad avere la meglio sulle formiche. Dopo questo breve preambolo non mi resta che incominciare. Il primo esempio insolito di zombificazione avviene da parte di una vespa ad uno degli animali più odiati del mondo e di cui molti di voi avranno sicuramente ribrezzo o paura e cioè “i ragni”…. (musica d’atmosfera)… La vespa in questione è la ‘Zatypota’ appartenente alla famiglia delle Ichneumonidae, scoperta da alcuni ricercatori nell’Amazzonia, può unicamente parassitare il ragno ‘Anelosimus eximius’. Il procedimento avviene tramite il deposito di un’uovo sull’addome del ragno. La larva appena uscita dal suo uovo si aggrapperà all’ignaro ospite e incomincerà a succhiare la sua emolinfa, cioè il sangue degli insetti, fino a diventare più grande del ragno stesso ed entrare in parte nel suo corpo. Il ragno ora zombificato verrà costretto dalla larva a costruire una ragnatela particolare che al cento ha molto più materiale del normale. Questa è la “culla”, se cosi la vogliamo definire, della larva. Il ciclo ha fine quando il ragno si posiziona al cento di questa e aspetta che la larva lo mangi. Dopo che ciò è avvenuto, la larva si chiuderà nel bozzolo che costruirà utilizzando l’eccesso di materiale che è nel centro. Il secondo esempio, recentemente scoperto sempre nella selvaggia Amazzonia durante la deforestazione, di comportamento anomalo di natura, per così dire, sadica è il fungo parassita ‘Cordyceps’. Esso è in grado di manipolare la mente degli insetti che infetta. I principali oggetti di infestazione sono le formiche della famiglia ‘Camponotus’. Ebbene, esse immettono nel loro corpo le scorie di questo fungo che, attraverso le vie respiratorie, giungono al cervello e ne prendono il controllo. Da qui la formica incomincerà ad avere un comportamento insolito allontanandosi dalla colonia e portandosi in un luogo ideale alla proliferazione del fungo. Solitamente il fungo tende a porre fine alla vita dell’ospite verso mezzogiorno e la cosa avverrà in pochi minuti disfacendo i muscoli e il carapace dell’insetto. Questi sono soltanto due casi degli orrori che si avverano in natura. Con la speranza di non avervi turbato vorrei aggiungere che questi animali non sono pericolosi per l’uomo, anzi, per noi, sono assolutamente innocui. Per concludere spero che questo particolare argomento abbia suscitato un vostro interesse e curiosità e vi ringrazio per aver letto l’articolo.