- incrementare la conoscenza del territorio
- approfondire gli aspetti ambientali intrinsechi della Laguna intesa come contenitore degli elementi naturali, culturali e storici.
- offrire l’opportunità di poter praticare la Voga alla Veneta per perpetuare la sua permanenza della sua lunga tradizione remiera
- implementare il legame con l’habitat naturale della Laguna per una consapevole difesa della sua particolare biodiversità
- offrire momenti di sport per consolidare quelli di svago realizzando integrazione, socializzazione e inclusione tra gli alunni e le alunne di tutte le Classi della Scuola Media.
di Emma Bittner, Classe 2^C. – Care lettrici e cari lettori desidero farvi notare che chi vive in Laguna per muoversi sull’acqua, oltre a servirsi di barche a motore, utilizza anche la voga alla veneta, che viene attuata da moltissimo tempo, per far procedere in acqua un’imbarcazione. Per vogare ovviamente serve una barca e almeno un remo. Questo tipo di voga è una tecnica particolare che è caratterizzata dal remare in piedi verso la prua dove si può maneggiare uno o due remi che devono essere lisci, non fermati sullo scalmo o forcola con manicotti, per permettere tutte le manovre, e in più c’è da dire che non c’è il timone. Tutte le imbarcazioni veneziane tradizionali hanno un numero di posti stabiliti, perciò ci sono già gli alloggiamenti per le forcole, e di questi, i più importanti sono due, il pope che voga a poppa, il quale traccia la rotta e comanda l’equipaggio, mentre il provier sta a prua e con la forcola di sinistra imprime la forza determinando la cadenza della vogata a tutti. La voga è anche uno sport che concentra il massimo impegno rematorio nelle braccia e per chi lo pratica risulta essere un po’ faticoso. Personalmente, vivendo a Venezia, conosco due tipi di barche: la caorlina e il sandaletto. La caorlina è una barca più pesante del sandaletto anche perché effettivamente è più grande. Recentemente sono andata sulla caorlina dove c’erano 6 persone mentre sul sandaletto, durante il periodo della pandemia per il Covid-19, ci potevano essere al massimo 3 persone. C’è una sostanziale differenza tra queste due imbarcazioni, infatti il sandaletto se sta troppo in acqua tende a gonfiarsi e se poi il vento soffia troppo forte c’è la possibilità che possa essere portata via. La caorlina invece essendo più pesante non viene trascinata dalla corrente e bisogna remare forte per farla andare avanti e se si dà una bella spinta continua ad avanzare dritta. Nella voga la parte sinistra si chiama prua e quella destra poppa. Inoltre ci sono dei remi specifici posti per ogni barca; per esempio nella caorlina sul remo sarà scritto n° 2 è il secondo posto dopo il primo. Nella voga per avere una migliore resa bisogna andare più avanti con le braccia infatti in questo modo si riesce ad avere una maggiore spinta. Un’altra caratteristica è costituita dalla posizione della forcola, cioè dove si appoggia il remo, che è chiamato morso; se è a destra bisogna posizionarsi a sinistra con il busto mentre ci si deve stare al contrario se la forcola è a destra. Il ruolo più importante nella voga è il poppiere che è quello più indietro di tutti ed è colui che ha il controllo della barca. Il poppiere voga in posizione sopraelevata ed ha una forcola diversa che è più grande poiché ha due morsi. Nel nostro Istituto durante il corso del 2° Quadrimestre è stata svolta l’attività di Voga inserita, dal Personale Educativo del Dipartimento della Scuola Media, come attività ludico-ricreativa che è stata attuata con il progetto “Andar par aqua a Venezia” – Voga alla Veneta e non solo – che ha perseguito i seguenti obiettivi: