//La triste storia di mamma orsa di Barbara Piras 2B (Linguistico-spagnolo)

La triste storia di mamma orsa di Barbara Piras 2B (Linguistico-spagnolo)

di | 2023-05-13T11:39:26+02:00 13-5-2023 11:39|Alboscuole|0 Commenti
Nella notte tra mercoledì 5 e giovedì 6 aprile è stato trovato in val di Sole, in Trentino, il cadavere del runner ventiseienne Andrea Papi, ucciso durante una delle sue escursioni da un esemplare di orso bruno. L’orsa responsabile della morte di Andrea Papi è l’esemplare JJ4, discendente da due dei 9 individui reintrodotti in Trentino nell’ambito del progetto Life Ursus, a tutela della popolazione di orsi bruni, e finanziato dall’Unione Europea. JJ4 era già scampata all’abbattimento nel giugno 2020, quando l’orsa aggredì due persone, padre e figlio, sul monte Peller. Dopo quell’aggressione la Giunta provinciale di Trento ne chiese la cattura e l’abbattimento, ma l’intervento del Tar di Trento aveva evitato questo epilogo. Ora però che le analisi genetiche hanno confermato che ad aggredire Andrea Papi è stata proprio JJ4, l’esito sembra abbastanza scontato. JJ4 sarà rintracciata e abbattuta, poiché ritenuta “pericolosa per l’incolumità e la sicurezza pubblica”. Ovviamente l’abbattimento dell’animale non impedirà che in futuro si riverifichino avvenimenti come questo, perciò sarebbe più opportuno prendere in mano la situazione, adottando misure più precise ed efficienti, per evitare tragedie come questa nei giorni a venire. Il WWF, comunque, informa come comportarsi se si dovesse incappare davanti a un orso e trovarselo faccia a faccia o se si volesse evitare il suo incontro. Se volete evitare di incontrare un orso sul vostro cammino è sufficiente parlare ad alta voce o produrre rumori in modo che l’animale percepisca la vostra presenza con largo anticipo e si allontani. Se avete la fortuna di intravedere l’orso in lontananza fermatevi e rimanete immobili ad osservarlo. Non avvicinatevi mai a meno di 100 metri di distanza. In particolare non avvicinatevi mai a cuccioli di orso, anzi allontanatevene subito perché la loro madre dovrebbe essere vicina e potrebbe reagire se immagina i suoi piccoli in pericolo, come farebbe qualsiasi madre anche della nostra specie. Non avvicinatevi mai a una tana di orso e tantomeno tentate di entrarvi. Se vi doveste imbattere improvvisamente in un orso a distanza ridotta mantenete la calma e non urlate, ma parlate per farvi riconoscere. Se l’orso rimane fermo, allontanatevi con calma, indietreggiando o muovendovi lateralmente. Se l’orso dovesse seguirvi, fermatevi e mantenete la vostra posizione. Non lanciate contro l’animale pietre o bastoni, non scappate di corsa e non arrampicatevi su un albero. È molto improbabile che l’orso vi attacchi ma se dovesse farlo rimanete immobili. Con grande probabilità l’orso si fermerà vicino a voi senza cercare alcun contatto fisico. Se l’attacco dovesse arrivare al contatto, distendetevi a terra a faccia in giù, coprendovi il collo con le mani. Rialzatevi solo quando l’orso non sarà più nei paraggi e segnalate l’accaduto al Parco e ai Carabinieri-Forestali. Se passeggiate con il vostro cane nell’habitat del plantigrado tenetelo al guinzaglio per evitare che si avvicini a un orso disturbandolo, attaccandolo o che lo conduca verso di voi se dovesse tornare indietro in cerca di protezione. Non date mai da mangiare ad animali selvatici e non abbandonate mai cibo e altri rifiuti organici nel bosco, nelle sue vicinanze o nei pressi dei rifugi. Tutti i rifiuti devono essere riportati a casa, oppure depositati in bidoni della spazzatura non accessibili alla fauna. È molto importante che gli orsi non associno fonti alimentari alla presenza umana, perché questo accentuerebbe i conflitti tra le due specie.