Di Sara Ferraro Esposito
“Il ragazzo dai pantaloni rosa” è un film che tocca profondamente il cuore, raccontando una storia vera e dolorosa con una delicatezza straordinaria. Diretto da Margherita Ferri, il film narra la tragica vicenda di Andrea Spezzacatena, un adolescente vittima di bullismo e cyberbullismo, che si tolse la vita a soli quindici anni. La pellicola riesce a trasmettere con grande intensità le emozioni di Andrea, interpretato con grande maestria da Samuele Carrino. La sua vita, piena di sogni e talenti, viene spezzata dalla crudeltà dei suoi coetanei, che lo deridono per il semplice fatto di indossare un paio di pantaloni rosa. La regia di Ferri ci porta dentro il mondo di Andrea, fatto di colori vividi e speranze infrante, riuscendo a coinvolgere lo spettatore in un viaggio emotivo che lascia il segno. Il film non si limita a raccontare una storia di dolore, ma invita alla riflessione e alla sensibilizzazione contro il bullismo e l’omofobia. La narrazione in prima persona ci permette di entrare nella psiche del protagonista, facendoci vivere le sue paure, le sue gioie e, purtroppo, il suo disperato senso di solitudine. Consiglio vivamente a chiunque la visione del film poiché attraverso la sua tragica bellezza, ci ricorda l’importanza di essere gentili e di sostenere chi è in difficoltà, una lezione di vita che tutti dovrebbero applicare nel quotidiano.