Uno. Due. Tre.
Pugni che si susseguono veloci, in serie, uno dopo l’altro.
Dentro la stanza vuota, riecheggia il suono sordo dei guantoni.
Il sacco ondeggia, le catene tintinnano.
“Non ce la farai mai, sei una ragazza!”
La rabbia sale, offusca la vista.
Non importa a nessuno ciò che sai fare.
Cambi sequenza: la ripeti sempre più veloce, sempre più potente.
Le nocche arrossate portano il segno delle nostre continue battaglie.
L’unica cosa che conta davvero
per non uscire dal ring col sangue in faccia
è non arrendersi mai.
E continuare a combattere. Sempre.
Martina Zamboni 3F