Luca era un bambino di 8 anni molto solare e divertente, aveva i capelli castani e due guance molto rosse, era basso e magro. La sua famiglia non c’era più e lui viveva in una foresta da solo. Come ricordo di sua madre aveva una teiera, per lui molto importante: era blu, aveva il manico e un beccuccio bianco. Anche il coperchio era bianco con i bordi dorati e con dei fiori incisi. Luca abitava in una casetta sotto un grande albero perché così si poteva proteggere dai giganti che si aggiravano nella foresta. I giganti volevano trovare la sua teiera perché sapevano che dentro conteneva una pozione che aveva fatto un mago misterioso per la mamma di Luca. Si diceva che aveva i poteri del ‘Gigante Fondatore’ e che poteva essere usata solo in casi speciali. Luca non ne sapeva nulla. I giganti, invece, ne vanno pazzi perché li rende più forti e grandi, tanto da poter sterminare i villaggi del circondario. In quella foresta c’era una torre in cui dentro non si sapeva cosa ci fosse. Luca era curioso e voleva andarci dentro. C’era una piccola stradina che guidava Luca alla torre antica. Quando mise piede dentro la torre, alzò lo sguardo e vide che c’erano delle scale a chiocciola che arrivavano molto in alto. Appena arrivò al punto più alto, dove c’era un trono, vide un mago apparire magicamente seduto sul trono. Il mago aveva un gran cappello blu con delle stelline e una striscia rossa, una lunga barba bianca e un vestito con la stessa fantasia del cappello, ed un grande bastone. “Benvenuto, cosa ti porta qui?” chiese il mago. Appena Luca parlò il mago vide subito quella teiera che portava tra le mani. “Aspetta! Quella teiera!!” disse il mago indicandola. “CHE?! CHE COSA?!!” disse Luca tutto preoccupato. “No, non spaventarti. Volevo solo dirti che quella teiera contiene dei poteri pericolosissimi, superiori a quelli umani.” gli spiegò il mago, cercando di tranquillizzarlo. “C-cioè…?” chiese Luca. “Quella pozione contiene i poteri dei Giganti: se la bevi, puoi trasformarti in un Gigante, ma usala solo nei casi speciali e in cui sei in pericolo!! Ritornerai normale quando vuoi, una volta che ingoi quella pozione puoi usare i poteri dei giganti a tuo uso e comando, ma devi saperli controllare. Avevo fatto quella pozione per una signora… come hai fatto ad averla?” “Me l’ha data mia madre… M-ma comunque in che senso che se bevo q-questa pozione divento un gigante?! Come farò a tornare normale?!?!?!?!” “Per ritornare normale devi essere calmo e liberare la tua mente, in tale modo ritornerai normale, e potrai diventare gigante facendo la stessa cosa. Dimenticavo di dirti che quando ti ferisci profondamente, diventerai un gigante automaticamente.” disse il mago. “O-ok… g-grazie per avermelo detto… Ciao!” disse Luca scendendo giù per le scale per andarsene. Arrivato a casa era già sera e Luca decise di andare a cacciare una pecora posando la teiera in un posto buio e nascosto della sua casa, accessibile solo con le chiavi, anche quelle nascoste. Uscì di casa con una lancia, una lanterna e uno scudo. Quella notte i giganti erano svegli e più arrabbiati del solito. Luca si mise a cercare una pecora per molto tempo, pensava di averla vista e non esitò a lanciare la lancia contro la “pecora”. Esultò appena la lanciò, però, ad un certo punto, vide un grande occhio nell’oscurità. Luca sbiancò subito, e vide anche dei grandi denti bianchi e un sorriso che sbavava saliva. “AAAHHHHHH!!!!!” urlò Luca. “È UN GIGANTE!!! MA PERCHÉ PROPRIO A ME?!?!? MANNAGGIA!” disse piangendo, spaventato e scappando mentre il gigante dietro di lui lo stava inseguendo come un ragno. Quando Luca si stava stancando a forza di correre, il gigante prese un albero in faccia che lo addormentò. Appena il bambino se ne accorse, camminò si tranquillizzò e camminò verso casa. Era mezzanotte quindi, dopo quello spavento, subito si addormentò. Appena il sole si stava alzando, alle 6 di mattina, Luca fece un incubo. Sognò che i giganti vennero a casa sua per mangiarlo, ma i giganti dissero che se Luca gli dava la pozione lo lasciavano vivo, e Luca gliela dà. Quando si svegliò era tutto sudato, poi andò a controllare se c’era ancora la teiera e… era sparita. “OH NO! LA TEIERA!!!” La teiera era definitivamente smarrita. Luca ora era serio ed arrabbiato. Andò con la sua spada a caccia di giganti per sterminarli come loro hanno fatto alla sua famiglia. Vide che c’era un gigante della sua altezza, e quindi lo mise K.O. Luca vide che il sangue del gigante era viola, e appena cercò di andare via, cadde sul sangue del gigante e per sbaglio lo toccò. Luca subito dopo divenne un gigante mostruoso, con una mazza, con la pelle verde e orecchie da elfo, con gli occhi e i capelli verdi, i denti affilati e grandi. Poi pensò a quello che gli disse il mago, provò a mantenere la calma e a liberare la mente. Così ritornò normale! Luca poi si accorse di aver preso i poteri del gigante. Decise di andare a cercare la teiera a mezzanotte mentre i giganti erano tutti svegli. Si ritrasformò in gigante, seguendo le indicazioni date dal mago e andò a cercare la teiera. Ogni volta che i giganti volevano attaccarlo, Luca li spaventò sempre con uno dei suoi urli pazzeschi e minacciandoli con la sua mazza. Luca nella sua testa pensava: “mi sento fortissimo!!”. Dopo un pochino trovò una specie di blocco, voleva vedere cos’era ed era proprio la sua teiera!!! Luca era super felice, la prese e se la portò a casa, fece una bella vita da solo, e visse per sempre felice e contento! 🙂 Morale della storia: non andare ad abitare in una foresta da solo.
a cura di Davide, Martina, Noura – classe V/B – scuola Primaria – plesso Giovanni XXIII –
Questo racconto è il prodotto finale di un lavoro progettato da una tirocinante studentessa del corso di laurea di Scienze della Formazione Primaria di Perugia. A partire da tre immagini, rappresentanti un personaggio, un luogo e un oggetto, gli alunni divisi in gruppi da tre hanno dovuto costruire un racconto che contenesse i tre elementi assegnati. Per permettere agli studenti di continuare a lavorare in gruppo anche da casa, la scrittura dei racconti è avvenuta tramite Documenti Google. Dopo la stesura del racconto ogni gruppo ha realizzato un disegno raffigurante una scena del racconto.