di Emma Ramirez Lugo e Bianca Lauren Gray Classe 1^B. – Cari lettori, oggi in questo nostro articolo, vi parleremo di una ragazza che ha rischiato la vita per salvare dei bambini. E’ una storia che ci ha colpite nel profondo del nostro cuore e così crediamo che possa interessare anche voi. Era un’assistente sociale ed infermiera polacca, di origine ebraica, durante la Seconda Guerra Mondiale. Collaborò con la Resistenza del suo Paese durante il periodo dell’occupazione tedesca. Nacque a Varsavia il 15 febbraio del 1910 ed è scomparsa qualche tempo fa. Con il suo coraggioso intervento, in tre mesi, riuscì a salvare 2.500 bambini ebrei. Nel 1940 il ghetto di Varsavia fu recintato e i 400.000 ebrei si trovarono a vivere in maniera precaria e disastrosa per mancanza di acqua, cibo e di medicine. Scoppiarono tremende epidemie che incominciarono a mietere decine e centinaia di vittime. Il padre di Irena era un medico e faceva il possibile per salvare le persone. Ma le cose non cambiavano e le epidemie aumentarono comportando un aumento delle vittime e ci furono molti ammalati, così decise di prendersi cura di loro restandoli vicino per curarli. Accadde che un giorno si ammalò anche lui e poco dopo morì. I nazisti nel frattempo incominciarono a perseguitare gli ebrei e Irena iniziò ad aiutare le famiglie ebree e a salvare i bambini. Spesso quando Irena portava con sé i neonati piangevano ma li addormentava con dei sonniferi e in più per distrarre la Gestapo addestrò un cane ad abbaiare. Con lo stratagemma di rinchiudere nei sacchi di iuta o nelle casse per far credere che erano morti di tifo riuscì a portare nei centri di assistenza 2.500 bambini. Fu arrestata il 20 Ottobre 1943, venne incessantemente torturata e le vennero spezzate le gambe. Fu condannata a morte. Quando però l’organizzazione clandestina polacca lo seppe corruppe l’ufficiale che doveva eseguire la condanna. Nel 1949 Irena fu interrogata dalla polizia segreta. Nella giornata del 12 Maggio del 2008 morì. Il suo esempio rimarrà per sempre nella Storia e desideriamo che Irena resti anche nel vostro cuore, per darvi coraggio.