Arechi II, principe longobardo, è forse il personaggio più illustre di Salerno. È proprio grazie a lui che la città si arricchisce della famosa Scuola Medica Salernitana e verrà detta Opulenta Salernum Nel 568 i Longobardi, popolazione germanica di origine scandinava, avevano conquistato il Friuli e pian piano avevano esteso il loro dominio su tutta la penisola. Nel 774 Carlo Magno discese in Italia e sconfisse l’ultimo re longobardo, Desiderio, dopo aver ripudiato la figlia Ermengarda che aveva sposato. L’Italia Settentrionale fu, dunque, annessa all’Impero Romano d’Occidente. Solo Benevento e la parte meridionale della penisola rimasero Longobarde, e qui Arechi, che aveva sposato un’altra figlia di Desiderio, Adelperga, pose le basi della Longobardia Minor. Ma Arechi aveva bisogno di uno sbocco al mare e, quindi, si trasferì a Salerno seguito da un gruppo di nobili, e la rifondò come sua nuova capitale, dandole nuovo lustro dopo un periodo di decadenza. Rafforzò il castello edificato dai Bizantini, castello ancora oggi a lui nominato, costruì un grande palazzo per sé in fronte al mare, e costruì la Cappella Palatina, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, ancora oggi visitabile. Arechi fu un uomo colto e raffinato e regnò su Salerno fino al 787, per quasi trent’anni. Durante questo periodo cercò, da un lato, di vivere in pace con Carlo Magno, ingombrante vicino del Nord, e dall’altro, di espandere il potere della città verso il Sud, a spese dei bizantini, segnando così la politica di Salerno per i secoli successivi. Morì il 26 agosto del 787 e fu sepolto a Salerno, nella Cattedrale di Santa Maria, poi caduta in disuso nell’XI secolo a causa della costruzione da parte dei Normanni della Cattedrale di San Matteo Evangelista. Purtroppo con la sparizione della cattedrale si sono perse le tracce della sua tomba.
Arechi II, principe longobardo, è forse il personaggio più illustre di Salerno. È proprio grazie a lui che la città si arricchisce della famosa Scuola Medica Salernitana e verrà detta Opulenta Salernum Nel 568 i Longobardi, popolazione germanica di origine scandinava, avevano conquistato il Friuli e pian piano avevano esteso il loro dominio su tutta la penisola. Nel 774 Carlo Magno discese in Italia e sconfisse l’ultimo re longobardo, Desiderio, dopo aver ripudiato la figlia Ermengarda che aveva sposato. L’Italia Settentrionale fu, dunque, annessa all’Impero Romano d’Occidente. Solo Benevento e la parte meridionale della penisola rimasero Longobarde, e qui Arechi, che aveva sposato un’altra figlia di Desiderio, Adelperga, pose le basi della Longobardia Minor. Ma Arechi aveva bisogno di uno sbocco al mare e, quindi, si trasferì a Salerno seguito da un gruppo di nobili, e la rifondò come sua nuova capitale, dandole nuovo lustro dopo un periodo di decadenza. Rafforzò il castello edificato dai Bizantini, castello ancora oggi a lui nominato, costruì un grande palazzo per sé in fronte al mare, e costruì la Cappella Palatina, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, ancora oggi visitabile. Arechi fu un uomo colto e raffinato e regnò su Salerno fino al 787, per quasi trent’anni. Durante questo periodo cercò, da un lato, di vivere in pace con Carlo Magno, ingombrante vicino del Nord, e dall’altro, di espandere il potere della città verso il Sud, a spese dei bizantini, segnando così la politica di Salerno per i secoli successivi. Morì il 26 agosto del 787 e fu sepolto a Salerno, nella Cattedrale di Santa Maria, poi caduta in disuso nell’XI secolo a causa della costruzione da parte dei Normanni della Cattedrale di San Matteo Evangelista. Purtroppo con la sparizione della cattedrale si sono perse le tracce della sua tomba.