di Alessandro Farina, Classe 2^ A . – Cari lettori finalmente, oggi dopo un anno, torno a raccontarvi della seconda nave gemella del Titanic, per la prima gemella la potete trovare digitando sul nostro giornalino ‘Foscarini News’ “La storia del Britannic”. Bene, ecco la sua storia. La ‘RMS Olympic’ era la nave gemella del ‘RMS Titanic’ e della ‘HMHS Britannic’. Essa fu la sorella fortunata delle tre in quanto l’unica a seguire una sorte normale e a non affondare. Ci fu purtroppo un incidente accaduto il 20 settembre del 1911. Alla partenza da Southampton dopo un pesante ritardo, la Olympic venne speronata a dritta da parte del vecchio incrociatore ‘Hawke’ della Royal Navy nelle acque del Canale di Solent, causando uno squarcio nella poppa, con conseguente danneggiamento di due scompartimenti stagni e la perdita di una pala dell’elica. Durante il naufragio del Titanic la nave gemella era nelle vicinanze a circa 930Km dal luogo della collisione. L’Olympic ricevette i segnali di SOS e si tenne in contatto con il Titanic e con altre navi perché era dotata di un telegrafo estremamente potente. Viaggiò addirittura a 23 nodi per tentare di raggiungere la gemella, ma non potè fare nulla per salvare i passeggeri del Titanic poiché era troppo lontana e il tempo non bastò. Quando arrivò sul luogo del disastro era mattino inoltrato e la nave che era giunta prima il ‘Carpathia ‘ aveva già concluso le operazioni di salvataggio. A questa nave era riservato un ulteriore destino infatti allo scoppio della Prima Guerra Mondiale venne convertita in nave trasporto truppe e fu ridipinto lo scafo con il classico camuffamento Dazzle. In questa sua nova veste riuscì a sfuggire a 4 attacchi da parte di U-boat e un bombardamento bulgaro. Ma ancora una volta avvenne un nuovo incidente il 22 marzo 1924, nel porto di New York con un’altra imbarcazione. Questa volta la collisione avvenne con il piroscafo “Fort St. George”, che, nel 1935 sarebbe stato ceduto al Llody triestino col nome di Cesarea e che successivamente fu rinominato con Arno. Ecco la descrizione dell’incidente. Il piroscafo stava scendendo il North River, a velocità sostenuta, e aveva previsto di passare dietro al codone di poppa dell’Olympic. Purtroppo la sua velocità, definita successivamente eccessiva, la fece finire contro il timone della grande nave, strusciando lo scafo e danneggiando le sovrastrutture. Anche l’Olympic, subì dei danni. Inizialmente si pensò che fossero di poco conto ma, dopo un’attenta verifica, si riscontrò invece che questi erano ingenti alla zona poppiera. Per questo motivo si decise di sostituirla interamente.