di Franco Boccato Classe 2^ B. – Cari lettori l’articolo odierno riguarda una particolare storia relativa ad una incredibile vicenda vissuta dall’ingegnere lituano Vidam Perevertilov, un uomo 52enne che si trovava sulla nave Silver Supporter. Era il 12 febbraio del 2021, durante la notte e più precisamente intorno alle ore 04:00, quando lui e il resto dell’equipaggio stavano percorrendo la rotta navale, con la partenza avvenuta qualche ora prima dal Porto Tauranga in Nuova Zelanda dirigendosi verso le Isole Pitcairn che si trovano nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico. E’ accaduto che, durante il turno di notte, essendosi sentito male, Vidam decise di fare un giro sul molo della nave, per prendere un po’ d’aria. Purtroppo per lui il tempo metereologico di quella notte non era dei migliori, c’era una tempesta in atto e faceva molto freddo. Un improvviso colpo di vento lo sbilanciò e lo fece cadere dal molo facendolo precipitare in mare. Ovviamente, a quel punto, la prima cosa che ha fatto è stata quella di urlare a squarciagola verso la nave per farsi sentire, ma purtroppo era notte e probabilmente era l’unico che era ancora sveglio e nessuno quindi lo ha sentito. La nave aveva il pilota automatico inserito, quindi continuò veloce la sua rotta prestabilita. In poche parole il malcapitato era da solo in mezzo all’Oceano Pacifico in quella fatidica notte e possiamo anche aggiungere che faceva molto freddo e non aveva nemmeno il giubbotto salvagente. Per tale situazione credo che tutti noi lo avremmo dato per spacciato. Ma Vidam non si è perso d’animo. Iniziò a pregare mentre cercava di rimanere a galla. Le ore passavano e nulla purtroppo cambiava. La fame, la sete e lo sfinimento delle forze incominciavano a farsi sentire. Dopo qualche ora l’uomo vide un lontano puntino nero verso l’orizzonte, così iniziò a nuotare frettolosamente verso di esso. Man mano che si avvicinava capì che si trattava di una boa, quindi dopo averla raggiunta vi si aggrappò con tutte le forze rimaste. Non doveva più preoccuparsi continuamente di stare a galla, anche se comunque non era affatto in una bella situazione. Trascorsero le ore e si fece mattina, quando sull’ex nave di Vidam l’equipaggio si rese conto che lui non c’era più. Purtroppo, ormai la nave aveva percorso diverse centinaia di chilometri e in più Vidam si trovava a 500 miglia nautiche dall’isola più vicina. L’equipaggio decise comunque di fare un tentativo per trovare l’ingegnere, quindi il capitano ordinò di invertire la rotta per cercarlo. Ormai era pomeriggio inoltrato e Vidam era in mare da 14 ore ed era sull’orlo dello sfinimento. Per fortuna un marinaio della nave vide un pallino in mezzo al mare. Subito l’equipaggio si diresse verso quel pallino e avvicinandosi scoprirono che c’era un uomo aggrappato ad una boa: era proprio Vidam. Era rimasto 14 ore in mezzo all’Oceano, senza giubbotto di salvataggio, ed è stato salvato. Quando Vidam Perevertilov venne intervistato disse che era stato sempre convito che poteva essere salvato, quindi non si era mai perso d’animo. Alla domanda: “Se desiderasse portarsi a casa quella boa” con tutta tranquillità ha risposto: “No, perché magari potrà salvare un’altra vita”.