Il Regimen Sanitatis Salernitanum è il trattato più famoso prodotto dalla Scuola. Si tratta di una raccolta di norme igieniche, scritte in versi latini.
dalla Redazione del TGTassoNews –
“Si tibi deficiant medici, medici tibi fiant haec tria: mens laeta, requies, moderata diaeta.”
La Scuola Medica Salernitana è la più antica istituzione medievale europea per l’esercizio e l’insegnamento della medicina.
Nata dalla sintesi della tradizione greco-latina, la Scuola fondava i suoi principi sulle idee di Galeno e sulle teorie umorali di Ippocrate, da cui Salerno meritò il titolo di “Hippocratica Civitas”.
Il suo metodo si completava con una nutrita cultura fitoterapica e farmacologica e con numerose teorie ebraiche ed arabe, accompagnate da continue sperimentazioni nella pratica quotidiana.
Il primo documento ufficiale in cui è citata come istituzione unica è contenuto nelle costituzioni di Federico II pubblicate a Melfi nel 1231, epoca considerata di massimo fulgore per la Scuola. La sua fondazione, avvolta da miti e leggende, è datata intorno all’anno 1000.
Si narra che tutto ebbe inizio grazie a quattro Maestri: un ebreo, un arabo, un latino ed un greco. I quattro si incontrarono per caso a Salerno, in una notte temporalesca sotto gli archi dell’antico acquedotto cittadino, sito in Via Arce. Scoprendo che tutti e quattro si occupavano proprio di medicina, decisero allora di creare un sodalizio e di dare vita a una scuola dove far fluire le loro conoscenze, migliorarle, raccoglierle e divulgarle.
La Scuola Medica Salernitana ha fornito per secoli trattati e principi che sono diventati la base della moderna medicina ed ha consentito per la prima volta l’accesso agli studi medici alle donne, alle quali venne permesso di praticare le arti guaritorie. Infatti, nel XII secolo la Scuola Medica Salernitana era conosciuta in tutta Europa, non solo per i suoi principi, ma anche per le sue “Mulieres Salernitanae“, donne che insegnavano e operavano nella Scuola. Tra tutte ricordiamo Trotula de Ruggiero, la “sapiens matrona” di nobile famiglia longobarda che si specializzò in ostetricia e ginecologia.
Sicuramente questa scuola gettò le basi per la medicina moderna e la cultura della prevenzione, introducendo il metodo empirico e l’impostazione della profilassi.
Con la nascita dell’Università di Napoli, la “Scuola” cominciò a perdere via via importanza. L’istituzione salernitana tuttavia rimase in vita per diversi secoli finché, il 29 novembre 1811, fu soppressa da Gioacchino Murat. L’ultima sede fu il Palazzo Copeta. Le rimanenti “Cattedre di Medicina e Diritto” della Scuola Medica Salernitana operarono nel “Convitto nazionale Tasso” di Salerno per un cinquantennio, dal 1811 fino alla loro chiusura nel 1861, avvenuta per ordine di Francesco De Sanctis, ministro del neonato Regno d’Italia.