a cura di C.D’Errico –
Aspettavamo con ansia la ripresa dell’anno scolastico. Ci siamo lasciati salutandoci dietro lo schermo di un PC; alcuni alunni hanno lasciato la scuola per il naturale passaggio all’ordine successivo e altri ne sono arrivati, felici di poter riprenderla come sempre l’hanno sognata. Ce l’abbiamo fatta, ce la stiamo facendo con regole nuove dettate dal protocollo sicurezza- Covid. La scuola non si ferma, i buoni propositi nemmeno. C’è in tutti il desiderio del ritorno alla normalità, a piccoli passi procediamo accompagnati da questo “amico” invisibile che rende tutto più difficile. Ma la bellezza sta nel constatare che anche i più piccoli hanno fatto proprio il nuovo stile di vita scolastico; certo mancano gli abbracci, le parole scambiate fuori al cancello, una carezza per dirci: ci siamo. Gli occhi che spuntano sopra le mascherine hanno imparato a parlare, ad accarezzare, a sorridere più di quando sapessero fare prima. Non nascondiamo la fatica e il peso, soprattutto a livello psicologico, che tutto questo comporta. Se ci manca la nostra vita prima del famoso 4 Marzo 2020, data in cui il Presidente del Consiglio decretò misure drastiche per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus Covid-19, allora dobbiamo tutti essere attenti e rispettosi delle regole che vengono via via emanate.
E le giornate passano tra igienizzazioni e distanze, ma anche con idee e pensieri, con attività e racconti e con la speranza di poter scrivere presto la parola FINE, fine di una storia difficile, triste, di una storia che voleva allontanare le persone e chiuderle in uno spazio dove non c’era posto per la comunità, lo stare insieme e il prendere il volo.
Adesso noi cominciamo con lo scrivere: Avanti tutta!