//LA SCUOLA DEL FUTURO di Claudio Tuligi 3A (Linguistico-tedesco)

LA SCUOLA DEL FUTURO di Claudio Tuligi 3A (Linguistico-tedesco)

di | 2023-01-28T17:41:09+01:00 28-1-2023 17:41|Alboscuole|0 Commenti
“In una società razionale c’è soltanto una questione di priorità e nessun servizio, tranne quelli che si riferiscono all’alimentazione e alla protezione della vita umana, deve avere la priorità sull’educazione” (Herbert Read). La scuola è un’istituzione di carattere educativo e sociale. È prima di tutto studio, conoscenza, cultura, teatro di crescita civile e di cittadinanza. È il luogo in cui nascono e crescono affetti, sentimenti, si affermano le prime amicizie che, in molti casi, se coltivate con cura e amore resteranno per tutta la vita. La scuola è un’istituzione che regola la trasmissione del sapere, ma è anche l’istituzione che forma i cittadini di domani. È il nostro ponte verso il futuro, per questo occorre prendersene cura, perché il futuro della nostra società dipende dal modo in cui si sostiene e si dà forma alla scuola. Essendo parte integrante della società, si fa garante di osservare tutto ciò che succede nell’ambiente che la circonda. Infatti da anni è in corso una nuova rivoluzione che è quella digitale. La tecnologia si evolve sempre più velocemente di quanto possiamo immaginare. Il nostro è un mondo in continua evoluzione ed è compito anche di un’istituzione antica e tradizionale come la scuola stare a passo con i tempi e adattarsi ai cambiamenti.  Negli ultimi anni, si è potuto osservare uno sviluppo esponenziale della tecnologia, soprattutto nell’ambito dell’istruzione. Basti pensare che fino a 30 anni fa era necessario anche per fare una semplice ricerca recarsi in biblioteca e consultare enciclopedie, libri di tutti i tipi, per poi eseguire tutto a mano. Ora, invece, tutte le informazioni sono immediatamente disponibili e a portata di mano. In generale tutto il settore dell’istruzione sta cambiando, così come gli strumenti e i sussidi per la didattica e la formazione. L’ambiente scolastico sta accogliendo i robot come parte integrante del sistema. D’ora in avanti, nelle classi ci si focalizzerà sul singolo studente, considerandone gli interessi, le sue capacità e le sue necessità, e inoltre l’attività dell’insegnante diventerà molto più coinvolgente e interattiva. Un altro aspetto fondamentale è che nella scuola del futuro tutti verranno trattati equamente senza discriminazioni, indipendentemente dalla storia personale o dal rendimento scolastico. Uomini e tecnologia andranno di pari passo e i percorsi scolastici saranno strutturati in modo tale da incentivare l’intraprendenza e la passione per l’innovazione già dai primi anni. Anche la classe cambierà aspetto. L’ insegnante lascerà la cattedra e si muoverà tra i banchi, mentre gli studenti, anche riuniti in gruppi, lavoreranno e studieranno utilizzando tablet, computer avanzati e svolgeranno anche attività pratiche e di laboratorio. Mentre però la tecnologia continua ad evolversi e cambiare le nostre vite, le strutture scolastiche fino ad ora hanno usato le tecnologie per garantire una connessione e per accorciare e gestire le distanze, infatti il digitale serve anche a questo. Però la didattica tradizionale non può essere messa a paragone con la digitalizzazione in corso. Per questo motivo gli studenti non si sentono tutelati dalla scuola e i dati odierni ci informano che un gran numero di maturandi non ha intenzione di iscriversi all’università. Probabilmente uno dei motivi è che i giovani si sentono disorientati, non vedono una corrispondenza con ciò che sperimentano all’esterno e ciò che invece vivono in classe. Bisognerebbe quindi ripensare al sistema scolastico. Certo, il libro rimarrà comunque un buon strumento di supporto ma è ora di allargare l’esperienza di apprendimento, e l’idea più lampante in questo momento sarebbe quella dell’utilizzo della realtà virtuale durante le lezioni. Questo tipo di esperienza multimediale permetterebbe allo studente di fare esperienze più coinvolgenti, favorendogli di associare il testo alla realtà. Questo sarebbe un modo anche per rafforzare le capacità cognitive di ognuno di noi. Le attività in classe incentiverebbero gli studenti ad applicare al mondo reale le conoscenze apprese, consolidando così i concetti e stimolando ulteriormente la curiosità. Nella scuola del futuro ci sarà una nuova disposizione dei banchi, che saranno messi in modo circolare, verrà eliminata la cattedra e il registro, spesso visto come una terribile arma che rende docente e discente molto distanti. L’obiettivo è quello di creare un ambiente collaborativo in cui studenti e docenti possano interagire per creare insieme un nuovo modo di insegnare e apprendere, che sia il più possibile coinvolgente per i ragazzi dell’attuale generazione. L’insegnante, per arrivare a questo scopo, deve essere aperto ad ascoltare e osservare i ragazzi. Ciò già accade ma, sicuramente, occorre una maggior attenzione da parte degli adulti di riferimento che devono accogliere le idee che provengono dalle giovani menti, le loro necessità, senza però mai perdere di vista l’obiettivo principale della propria professione, quello di insegnare ed educare. Nel 2030 si stima che i bambini, in tutto il mondo, studieranno in aule multiple e virtuali e saranno assistiti da un robot che sarà in grado di sviluppare le competenze dello studente. Lo stesso robot verificherà l’apprendimento del bambino e utilizzerà i risultati della valutazione per preparare le attività di studio successive. I migliori insegnanti raggiungeranno i bambini attraverso internet, tele presentando le loro lezioni annullando così le distanze geografiche e linguistiche. I programmi di insegnamento standardizzati e i libri di testo uguali per tutti verranno sostituiti da una playlist di apprendimento preparata dallo stesso studente sotto la guida di un software e di un buon educatore. Nella scuola saranno rinnovate anche le materie da insegnare. Nelle università, precisamente nelle facoltà di Economia, Ingegneria e Medicina, si sente già parlare di corsi di studio “del futuro” che riguardano tre temi principali: ambiente, digitale, data science.